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"Un milione di passi" per la rinascita di Bari, Digeronimo traccia un primo bilancio

Ventinove tappe, sedici già percorse: la candidata sindaco traccia un primo resoconto del suo 'tour elettorale' per i quartieri della città

Sedici giorni di passeggiate per tutta la città, ventinove tappe, sedici già percorse. Oltre duecentomila passi di quel milione obiettivo finale, più di duecento strade percorse e circa duemilacinquecento persone incontrate. Questo è un primo, provvisorio bilancio di "Un milione di passi", il progetto della candidata sindaco Desirèe Digeronimo, che la vede dal 31 marzo, in giro per la città. Sia fisicamente e virtualmente, con il blog (unmilionedipassi.it).

Parte tutto il 31 marzo con la presentazione del progetto "Un milione di Passi" e i primi post sul suo blog "Mi Chiamo Desirèe e attraverso la Città a piedi per incontrare tutti voi, uno per uno…Voglio moltiplicare i cento passi di Peppino Impastato e farli diventare un milione e quando avrò finito di camminare e di convincervi che 'cambiare si può', allora - finalmente assieme - governeremo Bari, ridaremo luce a ogni quartiere, ogni strada, ogni piazza e presto questa pasta collosa che si regge sul nulla sarà solo un brutto ricordo".

Da allora, con le scarpe da ginnastica bianche con i lacci colorati, simbolo dell'iniziativa, la Digeronimo ha percorso la città. Il 1 aprile, la prima vera tappa tra i quartieri della città è a Loseto, dove il candidato Francesco Magrone è stato aggredito da un gruppetto di facinorosi. "Ho voluto che 'Un milione di passi' partisse da Loseto, insieme a Francesco Magrone, per dimostrare che la politica può assumere una veste pulita e che nessuna minaccia potrà scalfire i nostri ideali. Ho visitato la Parrocchia del Salvatore e il Castello, sono rimasta sconcertata dal fatto che le 98 stanze del Castello siano del tutto inutilizzate, quando potrebbero, anzi dovrebbero, essere adibite a luoghi di cultura, dove far riunire giovani, anziani, dove organizzare mostre, portare turisti". I cittadini del quartiere hanno sollevato una questione vecchia di anni "la rimozione dei famigerati tralicci dell'Enel, posti a ridosso di una strada, dove passa corrente a 20mila volt".

Il 2 aprile la candidata sindaco Desirèe Digeronimo è a Japigia dove viene subissata dalle lamentele sullo stato del sistema fognario, sul quale durante l'amministrazione Emiliano sono stati avviati svariari lavori di adeguamento, a quanto pare non risolutivi. Poggiofranco, con la questione del neonato mercato di Santa Scolastica, dei parcheggi che non ci sono, della rete fognaria che si intasa, sono stati al centro dell'appuntamento del 3 aprile. Bari Vecchia è stata visitata il 4 aprile "Ho percorso Strada del Carmine, una strada che porta nei punti cardine del centro storico, e l'ho trovata infestata da escrementi di cani. Allora ho deciso di prendere spunto proprio da questo, per dimostrare come si possano cambiare le cose, partendo dal piccolo e con poche risorse. Senza necessariamente acquistare il kit per la raccolta degli escrementi dei cani, ho dimostrato ai baresi e anche al mio "amico" Antonio, che semplicemente utilizzando una busta di plastica (con € 1 se ne acquistano 3 pacchi) è possibile rendere la città pulita". La ex caserma Rossani è stata al centro della visita nel quartiere Carrassi "E' nota a tutti la mia volontà di garantire l'inedificabilità del sito della ex Caserma Rossani, e ieri ho raggiunto un risultato molto importante, ottenendo la sottoscrizione, anche di altri candidati, del mio formale impegno a trasformarlo in uno spazio cittadino destinato a verde, cultura, sport e attività ludico - ricreative". Di pari passo alla riqualificazione degli otto ettari dell'ex caserma ci sono le rimostranze dei commercianti sulla tassa sui rifiuti "E' vero, pagano somme estremamente elevate per la quantità di rifiuti prodotta, e questo è uno dei punti su cui mi batto con grande forza. Il costo dello smaltimento, oltre 60 milioni di euro, è esorbitante, e possiamo ridurlo eliminando gli sprechi. In questo modo sono certa che potremo ridurre, di conseguenza, la tassazione per i locali commerciali".

A Picone i problemi principali sono legati al Policlinico e alle difficoltà che incontrano quotidianamente i disabili, dai parcheggi occupati abusivamente alle barriere architettoniche. Il San Paolo, visitato il 10 aprile è il quartiere del degrado "Non riesco a credere a quello che ho visto: in questo quartiere ci sono tanti spazi "verdi" completamente dimenticati, parchi giochi pericolosi con siringhe abbandonate vicino alle giostre per bambini, campetti da calcio con porte arrugginite, prati incolti con tanta, ma proprio tanta, sporcizia. E tralicci in condizioni pietose, senza protezioni, proprio nei giardini dove "dovrebbero" essere accolti i cittadini più piccoli. Strade e piazze con ormai pochi esercizi commerciali, tanti locali vuoti, deserti. Ritengo vergognoso questo scenario". Se si dovesse ridurre ad una immagine la tappa a Palese, sarebbero i cinquanta minuti di attesa davanti al passaggio a livello. Una questione mai affrontata in maniera risolutiva in questi ultimi dieci anni. Si risolverà, ma i tempi sono troppo lunghi. Il Libertà è via Manzoni " un tempo strada simbolo oggi una miriade di saracinesche chiuse. Mi è stato detto che anche gli orari di apertura dei grandi centri commerciali hanno determinato una forte riduzione della clientela nei negozi. Se ci fosse una corretta ed efficiente regolamentazione nessuna delle due realtà commerciali sarebbe penalizzata", ma anche piazza Garibaldi che nonostante i suoi problemi è uno dei pochi luoghi pubblici di incontro.

Carbonara, visitata il 15 aprile, è il quartiere dove si assiste ad una "totale assenza di controlli e di vigilanza da parte delle autorità preposte, in primis da parte della polizia municipale". San Girolamo e il suo mercato coperto dove "Ho potuto constatare personalmente lo stato di degrado e di abbandono di questo mercato, humus non proprio ideale per svolgere un'attività commerciale, già di per sé difficile di questi tempi". Ma anche la totale assenza di lavoro che hanno denunciato le persone incontrate "Nel mio programma ho inserito un progetto di rilancio dell'occupazione che dia delle occasioni concrete soprattutto ai giovani". A San Cataldo o "mi sono imbattuta nella scuola Guglielmo Marconi. La struttura è totalmente disastrata e necessita di un rifacimento totale, per essere consona alla sua finalità di accogliere degli studenti". San Pio "E' un ghetto abbandonato, privo di servizi, di parchi, dove regnano solo povertà, degrado e disperazione. Sono arrivata davanti ad un parco chiuso ed abbandonato, con il giardino interamente ricoperto da erbacce e le stradine disastrate". Il 17 è stata la volta di Santo Spirito e delle sue potenzialità inespresse legate al mare "E' risaputo che una mirata cultura marittima gioca un forte ruolo sull'evoluzione di una città portuale. Quartieri come Santo Spirito, Palese, Torre a Mare, Mola di Bari, dovrebbero essere al centro dell'attenzione dell'amministrazione perché, con progetti strutturati e ben pianificati che vadano a valorizzare le aree portuali, è possibile mettere in moto una macchina che non solo rilancerebbe la città come meta turistica, ma andrebbe ad incrementare il lavoro dei cittadini stessi".

Oggi la candidata è a Madonnella dove potete seguirla tra le strade del quartiere o direttamente sul blog.

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