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Martedì, 23 Aprile 2024
Comunali Bari 2014

Comunali, Palmisano: "Convochiamoci per Bari dica qualcosa contro le destre"

L'ideatore del Manifesto per Bari dopo una provocazione di Franco Chiarello su Facebook: "Inopportuna la scelta di star fuori dalla coalizione di centrosinistra. Se così non sarà, mi aspetto almeno un po' di fair play"

Parità di genere negata alla Camera. Con il voto segreto i deputati di Montecitorio hanno rigettato ben tre richieste di modifica al testo della nuova legge elettorale. Il patto Renzi-Berlusconi ha permesso di gettare alle ortiche la proposta di una parte del Pd che incalzava sulla parità di genere. Ciò ha consentito di irrobustire il fronte delle riforme istituzionali avviato dall’ex sindaco di Firenze con il Cavaliere. A destare diverse polemiche è stata soprattutto la modalità prescelta per rigettare gli emendamenti di modifica, il voto segreto. Lo stesso che un anno fa i consiglieri regionali di via Capruzzi utilizzarono per affossare la legge elettorale 50/50, scatenando la riprovazione delle associazioni femministe pugliesi (e non solo, ndr).

Tutto ciò ha fatto affiorare alcuni dissapori all’interno della sinistra barese. Dalla sua bacheca Facebook, il sociologo Franco Chiarello, presente in molti appuntamenti ufficiali del gruppo ‘Convochiamoci per Bari’ (lista che raccoglie diverse anime legate alla cittadinanza attiva, all’associazionismo, alla sinistra radicale e che ha scelto Luigi Paccione come candidato sindaco) ha provocatoriamente domandato cosa potesse c’entrare con la politica locale quanto accaduto ieri alla Camera: "Inutile chiedere a Emiliano, al suo pupillo Decaro, a Pietro Petruzzelli, a Leo Palmisano e compagnia cantante (Sel compresa) cosa pensano dell'ennesima umiliazione che alla Camera il Pd ha inflitto ieri alle donne italiane. Cosa c'entra con le elezioni amministrative di Bari?".

Sul caso è intervenuto Leo Palmisano, ideatore del ‘Manifesto per Bari’ che quasi certamente si trasformerà in una lista in appoggio al candidato sindaco Antonio Decaro: "Ho molta stima del percorso di Convochiamoci per Bari e delle tante persone presenti in quel movimento, per questo non entro in polemica pur essendo stato tirato in ballo senz’alcun preavviso. Dico però che trovo inopportuno, in questa fase politica di ridefinizione della sinistra a Bari, che loro abbiano deciso di star fuori della coalizione".
 
Nonostante alcuni tentativi di costruire una coalizione larga, capace di contenere una rappresentanza della sinistra quanto più vasta possibile, il gruppo di Convochiamoci ha deciso di incamminarsi in modo autonomo. Luigi Paccione, dalle colonne di BariToday, ha detto che è disponibile al dialogo con la maggioranza,  ma solo "partendo da una severa critica all’operato di Emiliano di questi anni".

La scelta di stare fuori dalla coalizione non è condivisa da Palmisano: "Evidentemente non ci si rende conto abbastanza della pericolosità di una frammentazione e si sopravvalutano le forze dei singoli a danno della evidente robustezza di una nuova coalizione di centrosinistra, giovane e competente, che vuol governare, non restare ai margini della politica cittadina".

“Detto questo – conclude Palmisano - mi limito a sperare che la campagna elettorale di Convochiamoci per Bari non si appiattisca sugli attacchi al centrosinistra, ma dica qualcosa anche contro le destre cittadine. Se così non sarà, mi aspetto almeno un po’ di fair play”.

Ora si tratterà di comprendere se ci saranno margini di manovra per ricomporre il quadro. Ma il messaggio che proviene dal gruppo di Convochiamoci per Bari è di messa in discussione di molte delle scelte operate dalla maggioranza, non ultima quelle delle primarie contrassegnate da una coda di polemiche circa un più che presunto inquinamento.

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