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Appalti, Emiliano in Consiglio comunale: "Dai De Gennaro mai soldi per le mie elezioni"

Nel primo consiglio comunale dall'inizio della vicenda Dec il sindaco torna a difendere la trasparenza del suo operato. L'opposizione entra in aula indossando magliette con la scritta: "Emiliano dimettiti". Il sindaco replica: "Non accetto un dibattito sulle mie dimissioni"

Un discorso di oltre un'ora, per ribadire la sua estraneità ai sospetti di aver favorito il gruppo Degennaro nell'aggiudicazione degli appalti del Comune. Nel primo consiglio comunale dall'esplosione dell'inchiesta Dec, il sindaco Michele Emiliano torna ad affrontare punto per punto le circostanze che metterebbero in dubbio la trasparenza del suo operato e di quello dell'intera giunta.

I consiglieri dell'opposizione entrano in aula indossando una maglietta con la scritta "Emiliano dimettiti, basta ipocrisia". Una richiesta che il centrodestra va ripetendo dall'inizio dell'intera vicenda, ma alla quale il sindaco replica secco: "La vostra è un'iniziativa legittima, che forse avremmo fatto anche noi. Ma non accetto neanche che si possa aprire un dibattito sulle mie dimissioni".

Emiliano ha poi ripercorso tutte le illazioni che in questi giorni hannno gettato ombre sul suo operato, dichiarando innanzitutto, ancora una volta, la sua fiducia nella magistratura. Ma il suo discorso si è concentrato soprattutto sul suo rapporto con i De Gennaro. A cominciare dall'appalto - l'unico aggiudicato alla Dec durante i suoi due mandati, ribadisce Emiliano - per il centro direzionale del San Paolo. Un'opera finanziata al 70% dagli stessi De Gennaro, con proprio danaro, attraverso il metodo del project financing. "Essi avrebbero dovuto recuperare il loro investimento, gestendo per più di 30 anni la struttura. Sono accusati - ha continuato Emiliano - di avere realizzato opere meno costose per investire meno danaro proprio. Per questo avrebbero corrotto i dirigenti e collaudatori che avrebbero dovuto controllarli. Nessun politico è indagato per questo".

Ma il sindaco ha affrontato anche un'altra questione, quella dei suoi rapporti diretti con la famiglia De Gennaro. "Una famiglia in cui tutti fanno politica. Proprio come i Matarrese, i Di Cagno Abbrescia". "Questa famiglia - ha spiegato ancora Emiliano - mi fu presentata quando mi sono candidato a sindaco di Bari: mi hanno detto questa è una famiglia che milita nella Margherita, tutta quanta". I De Gennaro, però, ha precisato il sindaco, non hanno mai finanziato la sua campagna elettorale. Un'affermazione che, ha sottolineato Emiliano, può trovare conferma nelle carte consegnate al Pm Digeronimo, in cui sarebbero documentati tutti i costri della sua campagna elettorale.

Poi Emiliano ha anche ironizzato sulla vicenda relativa al cesto natalizio ricevuto dai De Gennaro, invitando scherzosamente un consigliere "a non regalargli un agnello per Pasqua". "Viviamo in tempi in cui si rischia che la faccia di un galantuomo possa essere ridicolizzata in tutta Italia e in tutti i telegiornali. E io devo spiegare a mia figlia di dieci anni che mi dice papà ma che cosa hai combinato. A 53 anni, dopo aver servito il mio Paese da Agrigento a Brindisi, dopo aver messo con gioia in palio la mia vita sempre". "Ma cosa volete - ha chiesto - che a me interessi di una cosa materiale? Io vivo in un'altra dimensione di felicità - ha concluso - quella di dover fare il proprio dovere, che io ho sempre fatto".

 

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