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Dopo la riflessione, arriva la scelta di Emiliano: "Rimango nel Pd e mi candido a segretario"

Il presidente della Regione Puglia ha sciolto le riserve durante l'incontro odierno della Direzione del Partito Democratico a Roma

"Mi candido alla segreteria del Pd perché questa è casa mia, è casa nostra e nessuno può cacciarmi o cacciarci via". Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, sceglie l'incontro della Direzione Pd, tenutosi stamattina a Roma, per sciogliere i nodi di una questione che andava avanti da giorni: se candidarsi come segretario o lasciare ad altri il compito di decidere il futuro del Partito democratico.

Il motivo di questo ritardo, visto che in molti si aspettavano una presa di posizione del governatore pugliese già durante l'Assemblea del Pd di domenica scorsa, lo ha spiegato lo stesso Emiliano nel corso del suo intervento: "Sorrido amaramente - afferma - quando mi descrivono esitante nel prendere questa decisione: è evidente che chi è capace di tanta superficialità rispetto a questioni così gravi, non ha mai vissuto analogo travaglio. Pensare prima di decidere è stata ed è la regola di tutta la mia vita senza paura di mostrare i miei limiti, le mie insufficienze, i miei dubbi".

Terminata la riflessione, quindi, è arrivata la decisione di candidarsi, che per il governatore di Puglia ha lo scopo di combattere la deriva scissionista del partito portata avanti dal segretario uscente Matteo Renzi. E nel discorso di Emiliano non mancano le stoccate contro l'ex premier. "Se il tuo contraddittore è contento che tu abbandoni la discussione, vuol dire che teme i tuoi argomenti", "vuole vincere il congresso ad ogni costo e con ogni mezzo, approfittando di avere gestito per tre anni tutto il potere politico, economico e mediatico di questo Paese", sono solo alcuni degli attacchi a Renzi. E sembra lontano anni luce il clima disteso che si avvertiva durante l'Assemblea, quando Emiliano aveva più volte confermato la sua fiducia al segretario uscente, suggellata poi dal "cinque" che gli aveva dato al termine del suo intervento. Parole che avevano anche raccolto il consenso di persone esterne alla politica, come il rapper J-ax.

Ora invece sarà battaglia, anche in nome dei suoi "alleati" Enrico Rossi e Roberto Speranza che, come spiega Emiliano, "sono stati offesi e bastonati senza ragione da arroganti inviti alla scissione contenuti nei toni ironici e irrispettosi con i quali sono stati approcciati e nel cocciuto rifiuto di ogni mediazione". Scissione che ora Emiliano vuole evitare a tutti i costi, per il bene del Pd.

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