Fratelli d'Italia lancia il percorso verso le Comunali 2019: "Nome unitario nel Centrodestra, altrimenti le Primarie"
Il neo-deputato Marcello Gemmato prima della Conferenza programmatica in un hotel cittadino: "Accordo entro l'estate tra i vari partiti della coalizione, oppure scelga il popolo del centrodestra"
"Trovare attraverso un tavolo politico un candidato unitario" entro l'estate, altrimenti le Primarie dipaneranno la matassa in autunno: il percorso per la scelta del nome del centrodestra alle prossime Comunali 2019 a Bari guarda a due scenari, come spiegato da Fratelli d'Italia che in un hotel cittadino ha convocato per oggi la conferenza programmatica aperta ai coordinatori e agli esponenti più in vista del partito in Puglia, che ha visto la presenza, tra gli altri, del coordinatore nazionale del Dipartimento Organizzazione, l'onorevole Francesco Lollobrigida e di parlamentari e candidati pugliesi alle recenti amministrative, tra cui il neo-deputato Marcello Gemmato.
Il percorso verso le Comunali '19
L'ipotesi di far convergere il sostegno di tutto il centrodestra (fi, Fdi, Lega, Nci e civiche) su un'unico nome, magari esterno ai partiti, potrebbe avere un termine, quello, appunto, dell'estate, per poi lasciare spazio alle Primarie. L'ipotesi piace anche a Lega e alle prime Civiche già in campo, meno a Forza Italia. Il rischio, però, è quello di rivedere di nuovo i 'fantasmi' dei fallimenti con Lobuono nel 2009 e Di Paola nel 2014, due candidature quasi dell'ultimo minuto che hanno lasciato spazio, con grande facilità, prima all'Emiliano Bis e poi al primo Decaro: "La proposta delle Primarie - spiega l'onorevole Gemmato - ci viene orizzontalmente da parte di tutti i consiglieri comunali. Potrebbe anche essere un metodo giusto per le Regionali 2020. Il centrodestra, unito, vince. Se ci abbandoniamo ai personalismi e alle divisioni, lasciamo campo al Pd o al pressapochismo dei Cinquestelle". A tal proposito, i recenti sviluppi di governo tra i Pentastellati e i Democratici, non piacciono a Fratelli di'Italia: "Un governo tra i secondi e i quinti classificati - dice Francesco Lollobrigida - sarebbe un vulnus per la democrazia. Attendiamo. Se non si riuscisse a formare un governo si dovrebbe rivotare ma con una legge elettorale diversa, senza aspettarci poi accordicchi di palazzo che in passato non hanno prodotto nulla di buono.