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Inchiesta Dec, Emiliano si difende: "Non dovevo prendere quel pesce"

Il sindaco risponde punto per punto alle vicende. Poi fa ammenda per l'ormai famosa vicenda del pesce e su un tavolo mette in mostra tutti i regali ricevuti in otto anni di governo della città

Dopo due giorni di silenzio passati a "raccogliere e studiare le carte", il sindaco Emiliano rompe gli indugi e convoca un incontro con la stampa per fare chiarezza sull'inchiesta giudiziaria relativa agli appalti vinti dal gruppo Degennaro.

sindaco 007-2Prima il discorso "tecnico", quello dell'amministratore che difende la trasparenza dell'operato della sua giunta: la storia dell'aggiudicazione del direzionale del San Paolo, le vicende relative al parcheggio di Corso Cavour, i rapporti politici con i De Gennaro.  Poi le scuse alla città per aver accettato l'ormai famoso cestino natalizio inviatogli a casa dagli imprenditori, "per il quale non  ho giustificazioni, chiedo soltanto scusa" e l'ironia sui regali ricevuti nel corso dei suoi due mandati, tutti esposti in bella mostra su un tavolo in un angolo della sala consiliare, con l'invito ai giornalisti a "portarvene via qualcuno, se volete".

Tra i primi punti toccati dal sindaco, inevitabilmente, quello dell'aggiudicazione della gara per la realizzazione del centro direzionale del San Paolo, uno degli appalti al centro dell'inchiesta. L'unica opera, come più volte sottolineato in questi giorni,  appaltata ai Degennaro dalla giunta Emiliano, "neppure un'opera pubblica in senso stretto", precisa il sindaco, "nata da un'idea della Confindustria". "Abbiamo cercato di lavorare al meglio, per spendere dei fondi europei che erano rimasti inutilizzati","tra le ditte interessate inizialmente c'erano anche la De Bartolomeo e Pizzarotti, ma alla fine alla gara partecipò solo la Dec". Tutt'altra questione quella del parcheggio di Corso Cavour, alla cui realizzazione il sindaco si sarebbe opposto fermamente pur avendo i De Gennaro già ufficialmente vinto la gara d'appalto con la precedente giunta Di Cagno. "Io penso che se qualcuno avesse voluto favorire l'azienda si sarebbe potuto far ben altro, e io non avrei tenuto una posizione di questo tipo". E per supportare la sua tesi il sindaco porta l'esempio della gara per l'assegnazione dell'appalto per il ponte dell'asse nord-sud. "In un primo momento la gara fu vinta dalla Dec, ma ad un controllo più approfondito questa gara non è stata aggiudicata a loro ma ad un'altra ditta, che adesso sta regolarmente lavorando". Emiliano dunque respinge fermamente le accuse di aver in qualche modo favorito la Dec, così come precisa di non aver mai conosciuto quel tale Michele Ragone di cui - come risulta da una conversazione telefonica tra terze persone agli atti dell'inchiesta - avrebbe raccomandato l'assunzione alla Dec. "Mi viene da pensare piuttosto - ha detto il sindaco a tal proposito - che qualcuno abbia voluto usare il mio nome per far valere una sua richiesta".

Poi però arriva anche il momento del "mea culpa".  "Il mio errore é stato quello di non avere tenuto distinta la politica dall'imprenditoria, penso che questo problema esista e ci vorrebbero delle norme per regolamentarlo, per stabilire fino a che punto un imprenditore può occuparsi di politica". "Alla luce di quello che leggo oggi sui giornali, sono costretto ad ammetterE che tutte le volte che qualcuno di voi mi ha detto di aver sbagliato ad avere rapporti troppo stretti con i De Gennaro, ed aver suggellato l'errore con l'inserimento in giunta della figlia di Vito De Gennaro, Annabella, aveva ragione". Ma a proposito dei suoi rapporti con i De Gennaro Emiliano non può non fare riferimento alla vicenda che forse, di tutte le notizie di questi giorni, ha più fortemente colpito i baresi e fatto discutere: il cestino natalizio regalatogli da De Gennaro alla vigilia del Natale del 2007. "Ho sbagliato. Io avrei dovuto soltanto prendere quel pesce e riportaglielo allo Sheraton. E per aver accettato quel dono io chiedo scusa a chi mi vuole bene e  alla città, perchè questa città non può essere rappresentata come la città di un sindaco che si fa comprare con qualche spigola e una bottiglia di champagne".  Poi però il sindaco prende le distanze dagli stessi De Gennaro: "Devo dire che se è vero quello che sto leggendo sui giornali, in otto anni io sono stato di fronte ad una serie di persone che mai mi avevano trasmesso una simile inclinazione".

Emiliano riconosce di aver sbagliato, di aver "governato la città con l'arroganza di un ragazzino". Ma per i suoi errori sta "pagando un prezzo sufficiente", e "in questi cinque giorni ho capito molte cose e ho raggiunto la maturità di un uomo di 52 anni". E al Pdl che ieri ha chiesto le sue dimissioni replica: "Se qualcuno pensa di potermi mandare a casa solo per qualche chilo di pesce e cozze pelose si sbaglia: rimarremo qui consapevoli degli errori commessi ma con la determinazione che solo le persone perbene riescono a mettere insieme".

sindaco 009-2La sua conferenza stampa è finita, ma oltre all'esposizione dei doni ricevuti nel corso del suo mandato ("C'è anche una penna del presidente tedesco Wulff", dice ironico Emiliano riferendosi all'arresto del presidente avvenuto proprio il giorno successivo alla sua visita a Bari) la mattinata riserva ancora un altro siparietto. Gli inviati di Striscia la Notizia, Fabio e Mingo, entrano nella sala consiliare con un grande cesto colmo di provolone a fette: "Il provolone si lega bene con il pesce". Alla fine il sindaco ha assaggiato il provolone e alla domanda di Mingo che gli chiedeva perchè avesse accettato il cestino, ha risposto ironizzando: "Se si fosse trattato di un contraccambio ci sarebbe voluto un regalo più grande, stiamo parlano di appalti da 60 milioni di euro, non sarebbero bastati due pesci".

 

 

 

Nelle foto: i regali ricevuti da Emiliano durante il suo mandato esposti in sala consiliare - Il sindaco con gli inviati di Striscia la Notizia Fabio e Mingo

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