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Area metropolitana di Bari tra presente e sfide future. Cisl: "Puntare su rigenerazione urbana e servizi"

In mattinata l'incontro organizzato da Cisl di Puglia Basilicata, Cisl Bari e Cisl Università: tra i principali temi affrontati, l'analisi delle sfide future per il rilancio del territorio, a partire dalla lotta alla disoccupazione e dal miglioramento della mobilità

Si è tenuto questa mattina l'incontro "Area Metropolitana di Bari e sviluppo territoriale” organizzato dalla Cisl di Puglia Basilicata, Cisl Bari e Cisl Università.

Un focus - è stato sottolineato nel corso del dibattito -  che arriva in un momento particolare poiché il Paese sta affrontando un percorso innovativo di riforme istituzionali tra le quali quella che ridisegna i confini e le competenze delle amministrazioni locali ed in particolare il riordino delle Città metropolitane, Province, Unioni e fusioni di Comuni.

Alla discusssione hanno preso parte Giuseppe Farina Segretario Confederale Cisl, Tommaso Gelao Segretario Generale Cisl Università Puglia Basilicata, Antonio Uricchio Rettore dell’Università Aldo Moro, Giuseppe Boccuzzi Segretario Generale della Cisl di Bari, Antonio Decaro Sindaco dell’Area Metropolitana di Bari, Danilo Francesconi Segretario Generale Aggiunto Cisl Area Metropolitana Bolognese, Domenico De Bartolomeo Presidente Confindustria di Bari e Bat, Michele Emiliano Presidente della Regione Puglia, Giulio Colecchia Segretario Generale Cisl di Puglia Basilicata e Beppe Fragasso Presidente Ance Bari e Bat .

ELEVATA DISOCCUPAZIONE - L'intervento introduttivo di Boccuzzi ha offerto una fotografia sulla realtà odierna della Città Metropolitana di Bari, la seconda area urbana del Mezzogiorno, dopo Napoli, per numero di aziende insediate (quasi 130.000) e valore aggiunto (oltre 21mld di euro), segnata da un elevato livello di disoccupazione giovanile (60,5%), che si sarebbe dovuta candidare a diventare un vero e proprio hub dello sviluppo e dell'innovazione, ed invece rischia di diventare un nuovo abito per cammuffare le vecchie Province.

"E' essenziale una pianificazione strategica - ha affermato Boccuzzi - di cui dovrebbero occuparsi principalmente i nuovi enti, considerando che nelle 14 città metropolitane italiane vivono 22 milioni di persone, si produce il 40% del PIL e l'80% della ricerca, per cui le chance di rilancio del Paese passano proprio da lì. L’Area Metropolitana di Bari con i suoi 41 comuni e con oltre un milione e 300 mila persone, necessita di un rilancio del ruolo della Metropoli, che la renda motore di sviluppo in grado di coinvolgere positivamente l’intera Puglia e tutto il Mezzogiorno.

LE SFIDE DELL'AREA METROPOLITANA - Tra le priorità individuate dal Segretario generale Cisl di Bari, spiccano la realizzazione di progetti e di infrastrutture in tempi rapidi, la creazione di una Metropoli euro-mediterranea attrattiva e innovatrice nel rispetto delle tradizioni. Non meno importanti sono l'innovazione dei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione e il miglioramento del network tra università, ricerca e imprese per evitare la fuga dei cervelli e attrarre i talenti,  Considerando anche che il 74% della popolazione dell'area metropolitana vive al di fuori del Comune capoluogo (la quota più alta tra le città metropolitane) è di primaria improtanza anche il miglioramento della mobilità interna alla Metropoli attraverso un trasporto pubblico, veloce, economico, pulito e integrato.

IL RUOLO PRIMARIO DELLA FIERA - Un ruolo centrale per la rigenerazione urbana dell'area metropolitana barese - secondo Boccuzzi - è quello occupato dalla Fiera del Levante. Attraverso il rilancio dell'ente fieristico, infatti, si configurerebbe una nuova centralità urbana, con numerosi interventi per un volume di investimenti pubblici e privati valutabile intorno al miliardo di euro. La Fiera, vista la sua vicinanza al Porto commerciale cittadino e alle aree del Centro storico, potrebbe riproporsi come finestra e terminale per il rilancio di alcune delle filiere portanti dell’economia barese, tra cui quella del settore agroalimentare. "C’è tanto da fare - ha concluso Boccuzzi - ma questo non ci deve spaventare. Anzi dobbiamo tutti sentirci impegnati e stimolati a far sempre meglio e di più nei profondi valori della nostra terra, della nostra comunità e della nostra gente”

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