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"Sì, no e infine sì": insulti in aula a Melini, il 'balletto' dei consiglieri sul sorteggio per la perizia grafologica

Tante divergenze di opinioni, tra maggioranza e opposizione: alla fine l'estrazione è avvenuta comunque. Nel frattempo, dopo l'esposto di ieri in Procura da parte della consigliera insultata, arriva anche la denuncia del sindaco Decaro

Sì, no e poi di nuovo sì: le divergenze di opinioni all'interno del Consiglio comunale generano caos, confusione e imbarazzo per quanto sta avvenendo nella gestione dei giorni successivi all'incredibile episodio avvenuto la scorsa settimana quando la consigliera Irma Melini è stata apostrofata con un epiteto insultante scritto su una scheda di voto scrutinata e letta in aula. Ieri Melini ha presentato un esposto in Tribunale incontrando anche il procuratore Volpe e il vice Rossi. Oggi, invece, in Comune, i consiglieri avrebbero dovuto, come annunciato, sorteggiare il perito grafologo per effettuare la perizia calligrafa sui presenti all'ormai famosa seduta di sette giorni fa, convocando la stampa. Tra gli esponenti di ogni schieramento, però, non c'era unità d'intenti. Una spaccatura che in un primo momento aveva fatto pensare di non svolgere il sorteggio, avvenuto poco dopo utilizzando alcuni bigliettini di carta realizzati proprio mentre intervenivano i vari consiglieri. Ad estrarre il numero 1 dall'elenco dei 22 grafologi iscritti nelle liste del Comune, ci ha pensato una giornalista. La perizia sarà pagata dagli stessi consiglieri che decideranno di effettuarla: "Ci siamo chiesti - afferma Francesco Giannuzzi (Decaro Sindaco) - cosa potessimo fare per scoprire l'autore nel più breve tempo possibile. Abbiamo così ipotizzato di individuare il perito con un sorteggio. Per questo avevamo convocato la stampa per effettuarlo. Nel frattempo, ieri, ci è giunta notizia della denuncia da parte della consigliera. Siamo stanchi di questo gioco mediatico. Bisogna individuare chi ha compiuto questo gesto per ridare dignità al Consiglio".

Bronzini: "Recuperare il decoro dell'istituzione"

Netto anche il commento del capogruppo di Maggioranza in aula Dalfino, Marco Bronzini (Pd): "Bisogna chiudere il sipario su questa vicenda. Di questa storia non parlerò più se non davanti a un magistrato. Chiunque, presenti e assenti, saranno a disposizione della Magistratura per recuperare il decoro della istituzione, dando una risposta che eviti di far immaginare che il Consiglio sia un luogo dove avvengono queste cose". Neppure tra le opposizioni c'è unità d'intenti: "Si tratta di un'offesa alle istituzioni - dice Fabio Romito (DI/Misto) -. Nessuno dei consiglieri si tirerà indietro, la volontà di sottoporsi a perizia è immutata". Per Sabino Mangano (M5S), invece, tutto il Consiglio "viene messo alla gogna. Non vogliamo essere paragonati all'autore di un atto vile. Siamo iperdisponibili a fare tutto per giungere alla conclusione della vicenda, anche ad analizzare le schede dello scrutinio segreto, annullando la votazione". "Vogliamo che si arrivi subito alla verità - aggiunge Michele Picaro -. Facciamo tutto il possibile per far venire fuori il colpevole. Sono disponibile a qualsiasi tipo di attività per arrivare a individuare l'autore del vergognoso gesto".

Melini: "Sono turbata. In Consiglio c'è chi finge"

"Sono turbata e c'è grande confusione" ha affermato un'amareggiata Irma Melini (Scelgo Bari/ Misto): "Ho sentito dire tante cose - ha proseguito - e penso che ancora una volta si sia persa un'occasione per dare il buon esempio. Io ho subito dichiarato che avrei fatto una denuncia. Siamo tutti parte lesa ma in questo Consiglio c'è chi finge. E' un momento difficile. Anche per dare solidarietà bisognerebbe uniti. Bisogna vedere anche chi aderirà all'iniziativa della perizia grafologica. Non so cosa penseranno i baresi di tutto questo".

Il sindaco Decaro presenta denuncia in Procura

Nel frattempo, il sindaco Antonio Decaro ha presentato una denuncia all'autorità giudiziaria affinché la Procura faccia le sue valutazioni sul caso: assieme all'esposto, sono state consegnate i video della seduta su un supporto magnetico. Le immagini riguardano la diretta streaming pubblicata sul sito del Comune e le riprese effettuate in aula da Telebari: “La magistratura farà il suo lavoro  - ha affermato Decaro - ma l’autore di questo atto è ancora in tempo per chiedere pubblicamente scusa alla consigliera e all’intero Consiglio comunale per l’insulto oltraggioso”. 

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