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No al Patto di stabilità, la richiesta dei piccoli Comuni pugliesi

A Bari l'incontro organizzato dall'Anci Puglia che ha visto la partecipazione dei sindaci dei Comuni con meno di 500mila abitanti. All'ordine del giorno le problematiche di gestione alla luce della Carta delle autonomie che il Governo varerà entro fine settembre

Sono 84 in tutta la Puglia (su un totale di 258 nell'intero Paese) e si sono dati appuntamento oggi a Bari per discutere di Patto di stabilità e di problematiche di gestione: sono i piccoli Comuni pugliesi, ovvero quelli con meno di cinquemila abitanti.

I sindaci si sono ritrovati oggi nel capoluogo per un incontro promosso dall'Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) sulle problematiche di gestione alla luce della Carta delle autonomie che il Governo varerà entro fine settembre.

"Chiediamo - ha detto il coordinatore regionale per i piccoli Comuni dell'Anci, Domenico Sgobba - l'esclusione dal Patto di stabilità, la gestione associata fra Comuni facoltativa e non obbligatoria e incentivata con il rifinanziamento del fondo di investimenti per gli interventi per la tutela dell'ambiente e dell'assetto idrogeologico, avviando un sistema di trasporti che disincentivi lo spopolamento dei piccoli borghi".

"I piccoli Comuni in Puglia - ha concluso il presidente dell'Anci regionale, Luigi Perrone - sono solo il 32,6% sul totale regionale e questi centri devono essere salvaguardati e tutelati dal punto di vista ambientale e sociale. Nella trattativa con il Governo puntiamo su tre elementi: l'autonomia normativa, patrimoniale e fiscale, nella speranza che dal 2013 l'Imu venga restituita ai Comuni diventando così municipale, in cambio però i sindaci rinunceranno ai trasferimenti statali".

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