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Emiliano: "Ordinanza antibotti voce del popolo"

A distanza di tre giorni dalla chiusura dell'ordinanza antibotti di Capodanno, il sindaco Emiliano commenta e spiega in conferenza i retroscena e i successi del provvedimento

I festeggiamenti di fine anno sono passati da ormai tre giorni ma continuano, inevitabilmente, a tenere banco fra la popolazione, le istituzioni e l'opinione pubblica. Conseguenza dell'ordinanza antibotti che, in data 29 dicembre scorso, il sindaco Michele Emiliano ha firmato assieme ad altri 'colleghi' di alcune città illustri come, ad esempio, Venezia, Torino e Milano.

Un provvedimento che, soprattutto nei due giorni seguenti, ha fatto molto discutere nella nostra città: l'argomento, infatti, aveva spaccato l'opinione pubblica fra il fronte di coloro favorevoli al proibizionismo(la maggior parte) e coloro che, minimizzando e ridicolizzando l'ordinanza stessa, ritenevano fosse del tutto inutile. Per commentare i risultati e spiegare ancor più nel dettaglio le motivazioni che hanno spinto la nostra città ad adottare tale provvedimento, in mattinata il sindaco Emiliano ha indetto una 'chiacchierata' con i giornalisti. Un colloquio che ha mostrato il primo cittadino raggiante per i risultati ottenuti dal divieto, oltre che soddisfatto per la grande adesione popolare avuta dall'ordinanza fra la popolazione barese.

"La cosa più interessante del Capodanno - ha esordito Emiliano - è che i cittadini hanno espresso con una schiacciante maggioranza il fatto che quella che era vista come una tradizione divertente, è diventata ormai un'usanza disdicevole. Questa è una notizia, soprattutto considerando il fatto che questo passo la popolazione lo ha fatto da sola. Noi sindaci - ha proseguito il primo cittadino - non abbiamo fatto altro che recepire questo desiderio della gente di porre fine alle 'guerre' di fine anno. Questa ordinanza indica in modo forte che per la prima volta a Bari, e anche in altre città che hanno adottato il provvedimento, i cittadini pensano che sparare i botti sia una 'scemenza conclamata'".

Detto dell'aspetto 'popolare' del provvedimento, il sindaco passa poi a chiarire alcuni punti tecnici dell'ordinanza: "L'ordinanza, è bene chiarirlo, non è come una legge per due motivi: il primo è che le leggi non sono di competenza dei comuni e dei sindaci, il secondo è che le ordinanze possono essere adottate solo per brevi periodi, difatti attualmente è scaduta, e solo a breve distanza dall'evento in questione. Nella fattispecie, tale ordinanza aveva lo scopo di tutelare la salute pubblica: abbiamo lavorato, cioè, sul fatto che far scoppiare contemporaneamente una grande mole di botti avrebbe creato problemi di sovraffollamento agli ospedali e ai pronto soccorso. Per evitare ciò, abbiamo utilizzato sia la carta dell'impedimento della vendita dei fuochi illegali, sia quella delle multe a chi sparava dai balconi".

In chiusura, Emiliano auspica l'adozione di una legge nazionale antibotti mostrando sia i risultati scaturiti dalla prevenzione sia difendendo la pratica dell'utilizzo dei social network come veicolo della volontà cittadina: "Posso dire che il numero dei feriti per i botti quest'anno a Bari, se si eccettua qualcuno in provincia, è pari a zero. Sono dati sensibili ed è difficili averli ma, attualmente, posso affermare che questo è stato l'ottimo effetto dell'ordinanza. Per questo motivo, auspico che a breve si possa promuovere un disegno di legge a livello nazionale che eviti gli spari privati. Perchè questo è ciò che vuole la gente come dimostra anche quello che è ormai un fondamentale strumento di completamento dell'informazione classica ossia il social network. Grazie all'utilizzo di esso - precisa Emiliano - sono riuscito a cogliere la voce di coloro che solitamente con i canali di comunicazione classici non hanno modo di parlare. Sono questi i cittadini, tantissimi, che hanno mostrato qual'è la loro idea in merito ai botti".

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