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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

PdL spaccato, per il Comune Schittulli è più che una ipotesi

La minoranza lamenta scarsa partecipazione nella vita del partito. Cominciato il totonomi per Palazzo di Città

Acque agitate in casa PdL. Dopo il congresso cittadino che ha salutato la vittoria dei farmacisti, Luigi D’Ambrosio Lettieri e Marcello Gemmato, l’asse che fa capo all’ex ministro Raffaele Fitto ha potuto consolidare il suo assetto anche grazie al successo nella segreteria provinciale di Antonio Distaso. Ma già dallo scorso inverno il fronte della minoranza non ne è uscito indebolito. Anzi. L’altro asse, quello guidato da Gaetano Quagliariello e Alfredo Mantovano, rappresentato localmente dalla mozione Claudio Sgambati e Filippo Melchiorre, non è affatto ridimensionato. Forte di oltre il 30% delle preferenze del partito, gli ex An sanno benissimo che la partita delle prossime candidature non è affatto chiusa. Ieri si sono svolti gli Stati Generali all’hotel Parco dei Principi.

Ma non senza polemiche. La minoranza infatti ha lamentato una scarsa partecipazione all’organizzazione dell’evento, anche se D’Ambrosio Lettieri ha tenuto a ribadire che si è trattato di un semplice coordinamento degli eletti, sgombrando il campo da complotti o misteri. In realtà ieri si è iniziato a discutere della vera partita all’ordine del giorno: le primarie e la scelta dei candidati.

In città si fa il nome di D’Ambrosio Lettieri, ma non sarà facile coagulare il consenso dell’intero partito. Dopo la doppia batosta al Comune e alla Regione, il PdL è consapevole che non deve più di sbagliare se non vuole recidere in modo definitivo quel legame storico che ha unito per decenni il conservatorismo di destra ai destini della Puglia. Ed è per questo che alla finestra è rimasto Francesco Schittulli, deciso a voler competere per lo scranno più alto di Palazzo di Città. Ma sull’oncologo barese pendono un po’ di riserve dettate dalla volontà del presidente della Provincia di non voler traghettare all’interno del PdL e di rimanere all’interno della lista civica che porta il suo nome. Schittulli risulta assai gradito negli ambienti Udc e attorno alla sua figura si potrebbe costruire un orizzonte di consenso più vasto rispetto ad una semplice candidatura di partito.

Il fronte della minoranza avrà un ruolo decisivo e l’aria degli ultimi Stati Generali non fa presagire nulla di buono per i fittiani di ferro. Tra i possibili candidati made in PdL, spiccano quelli del consigliere regionale Massimo Cassano, del presidente della circoscrizione San Nicola-Murat, Mario Ferorelli (schiaffeggiato durante una réunion pidiellina dal consigliere comunale Pasquale Finocchio perché accusato di eccessivo collaborazionismo con la giunta Emiliano, ndr) e del consigliere comunale Filippo Melchiorre, molto apprezzato da Alfredo Mantovano. Senza escludere Francesco Paolo Sisto, molto apprezzato anche nei vertici nazionali, per cui però non è esclusa la candidatura regionale. Sta di fatto che le frizioni non mancano e che da Roma si attendono notizie sulla prossima legge elettorale, in modo anche da comprendere eventuali posizionamenti parlamentari. Le primarie sono un’arma a doppio taglio. E in via Dell’Umiltà lo sanno bene. La partita per le prossime elezioni è appena iniziata.

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