rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Riordino ospedaliero, la protesta dei sindaci della Asl di Bari: "No ai tagli nella provincia"

In mattinata l'audizione in Consiglio regionale sul piano di riordino ospedaliero. Tra le decisioni più criticate dai sindaci del barese, la chiusura dell'unità di emodinamica a Monopoli e di pediatria a Putignano, e il ridimensionamento del Di Venere

I sindaci della Asl di Bari contro il piano di riordino ospedaliero messo a punto dalla Regione Puglia. Una 'bocciatura' già annunciata il mese scorso nell'ambito di un incontro tenutosi a Palazzo di Città a Bari e ribadita oggi nel corso delle audizioni davanti alla Commissione Sanità del Consiglio regionale.

LA PREOCCUPAZIONE PER I TAGLI - Una protesta, quella dei sindaci dell'area barese, che non ha fatto altro che unirsi alle rimostranze degli amministratori locali delle altre province pugliesi. Ad accomunare tutti, la preoccupazione per le possibili ricadute negative dei tagli decisi dalla Regione in termini di servizi ai cittadini e tutela del diritto alla salute, soprattutto alla luce dei ridimensionamenti che colpiranno in particolare i nosocomi della provincia.

A sintetizzare la posizione e le proposte avanzate dai sindaci della Asl di Bari è stato al termine dell'incontro il sindaco di Bari, Michele Emiliano. "Abbiamo fatto un  lavoro che prescinde dalla logica del campanile - ha spiegato il primo cittadino barese - riesaminando il piano di rientro, il piano di riordino e gli effetti dei cosiddetti destabilizzati sulle strutture ospedaliere e giungendo a una proposta strutturata". Proposta che, ha sottolineato con una nota di polemica Emiliano, i sindaci avrebbero voluto presentare prima che la Regione presentasse la bozza definitiva del piano.

NO AI TAGLI A MONOPOLI E PUTIGNANO - A preoccupare maggiormente i sindaci del barese sono in particolare le situazioni di Monopoli e Putignano. Per Monopoli, infatti, il piano regionale prevede la chiusura dell’unità di terapia intensiva coronarica e di emodinamica. Una decisione, a detta di Emiliano e degli amministratori locali, "pericolosa anche per i baresi e i tanti pugliesi che evidentemente vivono il territorio riempiendo la provincia dei loro interessi, dei loro spostamenti e trascorrendo in quella zona le loro vacanze". Altra decisione contestata la chiusura dei reparti di pediatria nell'ospedale di Putignano. "Crediamo che l’impatto della chiusura di quei reparti sia molto grave - ha spiegato Emiliano - perché Putignano aveva una tradizione grazie alla quale, ad esempio, il Giovanni XXIII veniva sollevato da una pressione enorme, sovraregionale, perché un polo di riferimento per tutto il sud Italia".

LA SITUAZIONE A BARI - Ma altri problemi potrebbero venire anche dal ridimensionamento deciso per alcuni ospedali del capoluogo, come ad esempio il Di Venere di Carbonara. "Il Di Venere - ha sottolineato Emiliano - oltre Bari, serve buona parte dell’area metropolitana, e il dimezzamento produrrebbe un danno incalcolabile, fermo restando - sempre per quanto riguarda Bari - che il rafforzamento dell’ospedale San Paolo è una scelta assolutamente condivisibile visto che si tratta di una struttura che serve anche Bitonto e tutto il nord barese, e pertanto andava necessariamente rafforzato". "In più - aggiunto ancora il sindaco - c’è bisogno che gli ospedali chiusi vengano sostituiti dagli ambulatori della medicina del territorio, e questo processo, che pure a Bari è partito, non è mai stato completato". "Una città così grande e così complessa, insieme a tutta la sua provincia, - ha concluso Emiliano - doveva essere ascoltata preventivamente e non in extremis come sta avvenendo in queste ore. Alcune correzioni possono comunque essere fatte”.
 

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Riordino ospedaliero, la protesta dei sindaci della Asl di Bari: "No ai tagli nella provincia"

BariToday è in caricamento