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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Reddito di dignità, sì del Consiglio regionale alla legge. Emiliano: "Primi in Italia"

L'aula di via Capruzzi approva la misura di contrasto alla povertà elaborata dalla giunta Emiliano: la misura prevede 600 euro per una platea di circa 20mila famiglie. Il governatore: "Un successo per la nostra regione"


Il Consiglio regionale dice sì all'istituzione del 'Reddito di dignità', la misura di welfare per la lotta alla povertà e l'inclusione sociale presentata nelle scorse settimane dalla giunta Emiliano. Dopo il lungo dibattito, l'aula di via Capruzzi ha approvato con 30 voti a favore e 9 contrari, trasformando la proposta in legge.

IL VOTO IN AULA - La proposta è stata approvata con i voti della maggioranza di centrosinistra, a cui si sono aggiunti quelli di Area Popolare. Contrarie le opposizioni di centrodestra (Fi e CoR), mentre non hanno partecipato al voto i consiglieri del Movimento 5 Stelle che hanno abbandonato gli scranni per protesta, spostandosi tra il pubblico, dopo che l’Ufficio di presidenza non ha ammesso i loro emendamenti.

EMILIANO: "PRIMI IN ITALIA" - “Oggi si conclude un percorso con un indubitabile successo della Puglia. Un successo che rivendico come presidente della regione", ha commentato il governatore Emiliano. "Introducendo il Reddito di Dignità siamo i primi a realizzare in Italia un sistema presente da decenni in tutta Europa". “Essendo i primi in Italia ad adottare un provvedimento simile in una grande regione di più di quattromilioni di abitanti con un investimento di 70milioni di euro l’anno - Emiliano ha sottolineato che  - statisticamente il fallimento dell’azione di recupero sarà superiore al numero dei successi. Ma anche solo pochi successi rappresenteranno un traguardo. Una risposta completamente diversa rispetto all’inerzia che qualcosa cambi in attesa del mercato". "Avevo detto - ha aggiunto il presidente della Regione - che il consiglio avrebbe avuto centralità e così è stato".

CHE COSA E' IL RED E CHI PUO' ACCEDERVI - Il Reddito di Dignità è una misura di integrazione del reddito e un programma di inserimento sociale e lavorativo, in cui l’indennità economica è associata ad un patto di inclusione sociale attiva che il nucleo familiare beneficiario, attraverso un suo componente, stipula con i servizi sociali locali. Il rispetto di tale patto, che impegna il beneficiario a compiere attività lavorative di utilità sociale, è requisito indispensabile per percepire il contributo economico. Possono accedere al Reddito di Dignità regionale, tutte le persone e le famiglie residenti in Puglia da almeno dodici mesi dalla data di presentazione della istanza che si trovino in una condizione di difficoltà socioeconomica. Accedono, inoltre, i cittadini stranieri comunitari che possano dimostrare di avere la propria residenza, o la dimora abituale in uno dei Comuni pugliesi da almeno dodici mesi. La condizione delle famiglie verrà valutata in base ad una serie di indicatori, quali la situazione reddituale e patrimoniale familiare, la composizione del nucleo familiare con l'eventuale presenza di figli minori o di persone con disabilità, la durata del periodo di disoccupazione e la condizione abitativa. Potranno accedere al Reddito di Dignità i richiedenti con ISEE familiare non superiore ad euro 3.000,00, soglia che potrà essere elevata in presenza di ulteriori disponibilità finanziarie, con apposito provvedimento di Giunta regionale. In prima applicazione, l’ammontare mensile del Reddito di Dignità regionale non potrà superare l’importo di 600 euro erogabile per un nucleo familiare con 5 componenti, per una platea di beneficiari stimata in 20mila famiglie, corrispondenti a circa 60mila pugliesi, ogni anno.

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