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Referendum anti-trivelle, Emiliano: "La data del 17 aprile si può cambiare"

Reazioni negative alla scelta del Governo di indire la consultazione separata dal voto per le amministrative. Loizzo: "Scelta contro il buon senso"

La data del 17 aprile prossimo, decisa dal Governo per lo svolgimento del referendum anti-trivelle petrolifere nei mari italiani, non piace alla politica pugliese: ci si aspettava qualcoa di più, ovvero l'accorpamento n un unico election day con le Amministrative, in modo da agevolare il superamento del quorum. Critiche sono arrivate da gran parte del mondo politico della Regione Puglia, tra i proponenti della consultazione: "La data - rileva il governatore Emiliano - sembra scelta apposta per ridurre al massimo i partecipanti al referendum anti trivelle. E’ una scelta che si può ancora cambiare; è una scelta che evidentemente può essere rimeditata dal governo al fine di consentire a tutti gli italiani di partecipare con una maggiore durata della campagna elettorale e di essere meglio informati su una materia sicuramente complessa".

Dello stesso avviso il presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo: “Ancora una volta - afferma - una scelta contro il buon senso, che suggeriva di accorpare la consultazione referendaria alle Amministrative, in un Election Day, per evitare lo sperpero di risorse pubbliche alle quali andremo incontro, per allestire seggi elettorali in tutto il Paese solo per il referendum No Triv". I principali partiti si mobilitano per rendere valida la consultazione, auspicando il superamento del 50% più dei votanti: "Recarsi alle urne il 17 aprile è un doppio dovere - afferma il capogruppo pd in Consiglio regionale, Mazzarano -. Non vogliamo vanificare la possibilità di difendere il valore dello strumento referendario e  di tutelare il mare, nostro bene più grande e simbolo della nostra principale vocazione".

Sulla stessa lunghezza d'onda c'è l'opposizione, dal Movimento Cinque Stelle al centrodestra: "Ai pugliesi - spiega il capogruppo di CoR, Ignazio Zullo - che intende mobilitare in modo massiccio, Mazzarano e il Pd pugliese devono spiegare bene che a voler concedere le autorizzazioni per trivellare il nostro splendido mare è il suo partito, il suo segretario e il suo premier. Lo stesso, Renzi, che non ha voluto l’election day e indetto il Referendum fra soli due mesi proprio con l’intento di oscurare ed abbreviare  la campagna referendaria-politica di Emiliano."

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