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Regionali 2020

Il giorno dopo le Primarie, soddisfatti gli sfidanti di Emiliano. Critiche dal Centrodestra: "Festa della democrazia? Molto peggio del 2014"

Le reazioni dei tre (ex) avversari al voto di ieri e le osservazioni negative di altri consiglieri regionali. Liviano: "Calo netto dei votanti". Fdi: "Puniti dai pugliesi"

Le reazioni del giorno dopo al voto che ha incoronato Michele Emiliano candidato del centrosinistra alle Regionali di Puglia 2020, mostrano i suoi (ex) avversari 'in bilico' tra commenti soddisfatti e la voglia di voltare pagina pensando alle elezioni di primavera. Il secondo classificato, Fabiano Amati (14,3%), prende atto del risultato: "Le primarie servivano a decidere il candidato presidente del centrosinistra - ha dichiarato - ed è stato deciso che sarà Michele Emiliano. Ora tutti a lavoro per il voto di primavera. Bisogna tenere larga la coalizione e coinvolgere chi non ha partecipato, perché il dato sull'affluenza ha un significato imponente e quindi tutti a lavoro per evitare che la destra possa vincere",

Elena Gentile (12,1% dei voti) ha espresso a caldo il suo stato d'animo con un post su Facebook: "Nel 'tempo delle sardine' - dice l'ex assessore regionale all'Ansa - mi immagino così. Come un Salmone che nuota appunto controcorrente. Controcorrente per amore. Non ho chiesto il sostegno di Parlamentari nazionali. Il ceto politico istituzionale, sindaci (con alcune eccezioni), Giunta e consiglieri regionali tutti schierati a sostegno del Presidente uscente (a cui non ho risparmiato critiche e del cui risultato prendo atto) o dell'altro candidato. Amareggiata? Assolutamente no. Il risultato è stato (nelle condizioni date) eccellente .Abbiamo dato contenuti in questa campagna elettorale. La dimensione di genere,le povertà, la domanda di cura dei più fragili e tanto altro" ha concluso Gentile. Soddisfatto del suo 3,1% il sociologo Leo Palmisano: "Io sono felicissimo - ha affermato all'agenzia Dire -. Siamo secondi a Bari, primi a Ginosa, secondi in molti paesi del foggiano, del basso Salento e del tarantino. Era un risultato insperato e sono contento perché siamo riusciti a tradurre un dissenso evidente non rispetto alle primarie ma rispetto a quello che e' accaduto nel centrosinistra pugliese una forma di consenso che adesso dobbiamo moltiplicare per il dopo. Io sono contento perche' non sono state primarie facili, sono state primarie di ascolto e di proposta e risposta".

Critiche dal centrodestra e dagli ex della Maggioranza in Consiglio

L'altra faccia delle Primarie, invece, è quella critica delle opposizioni ma anche di chi faceva parte della Maggioranza in Consiglio regionale. Proprio da quest'ultimo versante c'è la presa di posizione di Gianni Liviano (Misto): "La premessa è d'obbligo - spiega in una nota - : che queste primarie fossero una cosa totalmente inutile e dall'esito scontato (anche a motivo della presenza di più candidati alternativi a Michele Emiliano) era evidente a tutti sin dall'inizio. Che Michele Emiliano le abbia, come da pronostico, stravinte è altrettanto evidente e quindi complimenti a lui. Fatta la premessa però alcune considerazioni vanno fatte: hanno ancora senso le primarie?Rappresentano ancora un esercizio di democrazia e di partecipazione o sono diventate mero esercizio di potere da parte di politici schierati a sostegno dell'uno o dell'altro candidato?".

"I numeri - rileva Liviano -  farebbero pensare ad un evidente rallentamento della partecipazione e ad uno sfoggio di esercizio di relazione da parte di compagni di strada o di luogotenenti dei politici candidati. I votanti alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla presidenza della Regione tra Vendola e Boccia nel 2010 sono stati 200.000; nel 2015 tra Emiliano, Minervini e Stefàno 134.000; questa volta 80.000. In 10 anni c'è stato un calo di votanti di 120.000 persone, in percentuale del 120 per cento. Facendo un raffronto tra i votanti alle primarie del centrosinistra e i votanti alle elezioni 'vere' - prosegue - è possibile notare che nel 2010 i votanti alle primarie (200.000) rappresentarono circa il 19,29 % (valore assoluto dei votanti la coalizione di centrosinistra 1.036.638). Nelle primarie del 2015 i votanti furono 134.000 (elezioni votanti per centrosinistra 793.831 con percentuale circa del 17 per cento); primarie anno 2020 votanti 80.000. Se la percentuale rimane intorno al 20%, gli elettori per il centrosinistra saranno circa 400.000 a fronte di 4.000.000 circa di aventi diritto al voto. Questi numeri potranno essere sufficienti a far rivincere Emiliano? Non si può dire: dipende da quante persone andranno complessivamente a votare, da chi sarà il candidato del centrodestra. Auguri ad Emiliano per questa vittoria, però, spero di sbagliarmi, non sono certo che ci sia molto da festeggiare",

Ancor più dirette le critiche del centrodestra: "I pugliesi hanno risposto alle Primarie del centrosinistra come immaginavamo - affermano in una nota  il coordinatore e il vice coordinatore di FdI Puglia, Erio Congedo e Francesco Ventola - ; scarsa affluenza, addirittura molto meno del 2014. I candidati avevano annunciato una festa della democrazia e della partecipazione, ma i pugliesi li hanno già puniti, prima ancora dell'appuntamento elettorale della primavera prossima. Non avevamo alcun dubbio - aggiungono - dopo la collezione di fallimenti di Michele Emiliano non è stato sufficiente neppure far partecipare al voto studenti universitari fuorisede e stranieri. La Puglia ha detto di voler cambiare rotta. Spetta quindi al centrodestra, adesso - concludono - unirsi coeso e compatto per costruire un'alternativa che riconsegni alla Puglia dignità, meritocrazia, progettualità"." Il Pd e i suoi alleati - attacca invece Mauro D'Attis, commissario regionale di Forza Italia in una nota pubblicata da Dire -  sono riusciti in una intera regione a portare alle urne poco piu' dei quasi 60.000 elettori che il centrodestra ha mobilitato per le primarie lo scorso anno solo in sei comuni pugliesi: si tratta di un autentico suicidio politico del Partito democratico che ha avuto anche la pretesa di far pagare chi andava a votare". "Unico dato positivo per loro e' che ora hanno incassato 80.000 euro da spendere per difendersi dai fallimenti del loro governo regionale - aggiunge - Ma ci sono anche altre valutazioni che fanno emergere aspetti gravissimi, come, ad esempio, la discesa in campo di alcuni dirigenti della Regione Puglia in favore di Emiliano con l'unico intento di salvaguardare privilegi personali anziche' preservare il loro ruolo terzo ed imparziale" conclude d'Attis.

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