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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Operatori pagati, ma non possono lavorare": vigilanza ambientale, M5S chiede chiarimenti alla Regione

La denuncia dei consiglieri pentastellati, che hanno chiesto un'audizione: "Inspiegabile ritardo della Regione che, nonostante le previsioni di legge, non ha ancora assegnato i lavori nel rispetto delle funzioni stabilite"

Pagati ma impossibilitati a lavorare, a causa di un "inspiegabile ritardo" da parte della Regione, che non avrebbe ancora "assegnato i lavori nel rispetto delle funzioni stabilite". E' la situazione degli operatori di vigilanza ambientale della Regione, denunciata dai consiglieri regionali del M5S Rosa Barone, Gianluca Bozzetti, Cristian Casili, Grazia Di Bari e Antonella Laricchia, che hanno chiesto un'audizione dell’assessore all’ambiente Stea, dell’assessore al Personale e Organizzazione Antonio Nunziante e dei dirigenti coinvolti nella vicenda.

"La legge del Consiglio Regionale 37/2015 - è detto in una nota del M5S - assegna, infatti, alla Regione Puglia le funzioni di controllo e vigilanza ambientale, oltre che rurale. La stessa legge prevede l'istituzione di un corpo di vigilanza regionale assegnato alle funzioni non fondamentali delle province. E’ stato anche approvato il Regolamento n. 4/2018 che disciplina e rende operativo il Nucleo di Vigilanza Ambientale per l’espletamento delle funzioni regionali di controllo e vigilanza ambientale, nonché per l’esercizio delle medesime funzioni, ma con la mancata attuazione di tutte le necessarie e opportune procedure per rendere pienamente operativa la Sezione di vigilanza ambientale".

"E’ assurdo che - spiegano i cinquestelle - anche alla luce dei numerosi furti e atti criminosi a danno degli agricoltori pugliesi, la Regione disponga di personale di vigilanza che viene pagato ma che non viene messo nelle condizioni di poter svolgere il proprio compito a tutela del territorio. E’ quantomai necessario che la Regione assegni al più presto dei compiti specifici a questo personale le cui funzioni sono già state definite nel disegno di legge di riordino, affinché possano diventare al più presto operativi. Dal canto nostro - concludono - chiederemo delle risposte alla Giunta nel corso di queste audizioni e continueremo ad insistere fino a quando questa situazione non sarà risolta"

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