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Riordino Province, la discussione approda in Consiglio regionale

Oggi in via Capruzzi il confronto sul nuovo assetto delle Province pugliesi alla luce della spending review. Ma il decreto del governo è già pronto

Si preannuncia una giornata calda sul fronte della politica regionale per la discussione in Consiglio del nuovo assetto delle Province pugliesi, che approda in via Capruzzi dopo una serie di 'ripensamenti' da parte della Regione.

In un primo momento, infatti, la giunta aveva deciso di rimettere la decisione al Consiglio regionale, il quale, a sua volta, attraverso la commissione Affari Istituzionali aveva scelto di inviare tutti gli atti a Roma affinchè fosse lo stesso governo centrale a "disinnescare la mina" del riordino delle Province pugliesi. Una decisione poi rivista e ribaltata la scorsa settimana dalla conferenza dei Capigruppo: tema  troppo delicato e importante per lasciare la scelta al governo centrale.

Ma non è detto, dall'altra parte, che il Consiglio oggi riesca a formulare una proposta definitiva da sottoporre a Roma (il 24 ottobre è il termine ultimo per presentarle, ndr). Di sicuro la discussione si preannuncia infuocata, così come lo è già da tempo nei diversi Comuni pugliesi che saranno toccati dal riordino.

Stando alle nuove disposizioni del governo, che ha già pronto il decreto da approvare a novembre, le Province pugliesi saranno ridotte a quattro: Bari (che sarà trasformata in città metropolitana), Lecce, Foggia (cui saranno accorpati i Comuni della Bat) e una nuova Provincia che nascerà dalla fusione di Brindisi e Taranto. Il nuovo assetto però non piace a tutti. A cominciare dai Comuni della sesta Provincia, ad esempio, che sperano di poter conservare la propria autonomia, magari inglobando qualche Comune del barese non intenzionato a far parte dell'area metropolitana. Mentre invece, dalle parti di Brindisi, c'è chi mira proprio ad entrare nell'area metropolitana di Bari, come Fasano, i cui cittadini si sono espressi in questo senso nei giorni scorsi attraverso un referendum.

Intanto oggi la delicata discussione arriva in Consiglio, e in tanti auspicano che, oltre a discutere, l'assise di via Capruzzi possa riuscire a formulare anche una proposta definitiva da sottoporre al governo.

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