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Scuola Mazzini-Modugno, il Movimento Cinque Stelle presenta un esposto in Procura

I grillini baresi presentano un esposto contro il Comune per la vicenda relativa ai locali contesi tra la scuola Mazzini-Modugno e la parrocchia Santa Croce

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Grazie all’ opera delle televisioni locali, siamo venuti a conoscenza della questione relativa alla contestata concessione in favore della Parrocchia Santa Croce da parte del Comune di Bari, di alcuni locali ubicati nello stabile della Scuola Mazzini-Modugno.                                     

Abbiamo quindi deciso di fare un esposto alla  competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari,  evidenziando i fatti e le condotte di chi ha permesso che si venisse a creare tale situazione.

Per coloro che non fossero al corrente di tali fatti, cerchiamo di spiegarli  brevemente.
L’ origine della questione risale alla proposta di deliberazione n.2021/120/0001 a cura della Ripartizione Patrimonio del Comune di Bari, il cui oggetto è appunto, la concessione in uso in favore della Parrocchia di Santa Croce di “locali di proprietà comunali prospicienti il cortile interno dell’ex Istituto educativo “Giovanni XXIII” con ingresso posizionato in linea con l’accesso carraio al cortile via Fornari n. 8 – Bari“.                                                                                          
I locali di cui parliamo, appartengono allo stabile avente destinazione scolastica, “Scuola Mazzini”,  più tecnicamente chiamata  “3° Circolo didattico G. Mazzini”, oggi comprendente anche la Scuola media “Modugno”, con una complessiva utenza di circa mille e duecento studenti tra Scuola Materna, Elementare e Media.         

Data l’insufficienza strutturale e le carenze anche di sicurezza del complesso scolastico, la competente Dirigenza della Scuola Mazzini, aveva più volte  richiesto al Comune di Bari il pieno utilizzo didattico dell’intero edificio, allo scopo di rendere il servizio scolastico più aderente ai bisogni formativi avvertiti dalla comunità civile e scolastica.

Eppure l’Amministrazione Comunale di Bari, con la proposta di deliberazione del 23.1.2002, da una parte, ha incredibilmente ignorato le richieste della Dirigenza  scolastica del 3° Circolo didattico “G. Mazzini”, e dall’ altra, con ben quattro anni di anticipo rispetto alla scadenza del titolo concessorio che previgeva in favore della Parrocchia Santa Croce, ha portato  all’ attenzione del Consiglio Comunale la proposta di “concessione in novazione” dei predetti locali ( non più come appartenenti alla ben nota “Scuola Mazzini” ma all’ ormai ignoto “ex Istituto scolastico Giovanni XXIII”!!) , per la durata di ben diciannove anni sempre alla riferita Parrocchia Santa Croce.

Ci preme sottolineare a questo punto, che le  caratteristiche strutturali di questi locali e la loro destinazione sono specifiche per un uso prettamente scolastico.

La proposta di deliberazione, successivamente approvata all’ unanimità dal Consiglio Comunale di Bari con deliberazione in data 8.3.2012, è stata quindi adottata senza che fossero state menzionate le avvenute richieste di ulteriori ed adeguati spazi, più volte formulate dalla Dirigenza del 3° Circolo didattico “G. Mazzini” e senza aver tenuto conto del loro uso specifico. Più precisamente, la proposta di  deliberazione 23.1.2002,  n. 2012/12/00001, è stata  formulata con la procedura della “trattativa privata” proprio sul presupposto dichiarato della inesistenza di domande di altri soggetti pubblici e privati interessati alla concessione.         

Detto presupposto ci sembra alquanto inesatto e la condotta in esame dell’Organo amministrativo interessato appare irrimediabilmente viziata, avendo autorizzato la concessione di beni pubblici con modalità del tutto contrastanti con gli obblighi di trasparenza, efficienza e legalità che dovrebbero ispirare l’attività di un'Amministrazione pubblica, peraltro tanto autorevole come quella del Comune di Bari.           

Crediamo che tali condotte offendano l’autonomia e la discrezionalità del Consiglio Comunale di Bari, che evidentemente, non è stato posto dalla Giunta in condizione di deliberare con compiutezza, serietà e piena conoscenza di tutte le circostanze. Riteniamo, inoltre, che prima di tutto siano stati gravemente lesi i diritti fondamentali dei bambini  e dei ragazzi della Città, specie sotto il profilo della possibilità di studiare, crescere e formarsi in ambienti scolastici idonei, adeguati  e sicuri, e che siano altresì stati lesi i diritti di quei bambini che, per le carenze e deficienze strutturali della scuola pubblica, non riescono a trovare spazio nelle strutture per l’infanzia con conseguente proliferare delle relative liste d’attesa, vera vergogna per una Comunità cittadina come quella barese.                             
Nel recente Consiglio Comunale di Bari tenutosi il 17.9.2012 in ordine alla proposta di revoca della delibera consiliare dell’8.3.2012, nonostante le contestazioni delle forze di opposizione circa l’ inadeguatezza della istruttoria e la successiva conferma (contrariamente a quanto pubblicamente dichiarato dalla Giunta nel corso dell’Assemblea ) della effettiva esistenza delle richieste da parte della Dirigenza della Scuola Mazzini, l’Amministrazione comunale non è sembrata intenzionata a revocare la  delibera in questione.                

Per questo il Movimento 5 Stelle si augura che  l’Amministrazione Comunale possa prendere atto dell’errore commesso e, tramite l’attivazione della procedura di revoca della delibera in esame,  possa porre rimedio ad una palese ed inaccettabile ingiustizia.                       

Il nostro Movimento, nell'interesse dei bambini, della città e dei cittadini, si farà carico, dunque, di presentare un adeguato esposto alla Procura della Repubblica di Bari su assistenza dell'avvocato Gaetano Roberto Filograno.












 

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