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Regione Puglia

"Approvate la legge contro l'omobitransfobia", la protesta arriva in Consiglio regionale tra bandiere arcobaleno e cartelli

L'iniziativa è stata organizzata da numerose associazioni che promuovono il provvedimento, da settembre 2018 in attesa di calendarizzazione dopo il sì delle Commissioni

Bandiere arcobaleno e cartelli per chiedere di discutere al più presto la legge contro l'omobitransfobia: protesta, questo pomeriggio, nel corso del Consiglio regionale della Puglia svoltosi nell'aula della nuova sede di via Gentile a Bari. A organizzarla, numerose associazioni tra cui Arcigay e Mixed Lgbti, le quali chiedono di sbloccare lo stallo nel quale la legge si trova da anni.

Nuova legge contro l'omobitransfobia in Puglia: cosa prevede

Il provvedimento, infatti, nonostante sia stato approvato dalle Commissioni consiliari nello scorso mese di settembre, non è ancora approdato in aula. In queste settimane si è intensificato il dialogo sotterraneo tra le parti che compongono la maggioranza, per poter sbloccare l'impasse e giungere al sì definitivo per il provvedimento.

Le associazioni: "Ostilità e denigrazione in aula"

In una nota congiunta, Arcigay Bari, Mixed LGBTI Bari, Agedo Puglia, Rete della Conoscenza Puglia, UAAR Bari, GD città di Bari e Casa Delle Donne Del Mediterraneo intendono denunciare il trattamento ricevuto in aula: "Abbiamo deciso - spiegano -  di essere presenti in Consiglio Regionale con una delegazione, per rompere il vergognoso silenzio e l’immobilismo che si è costituito intorno al Ddl regionale contro l’omobitransfobia. Successivamente alla pubblicazione, nei giorni scorsi, di un documento politico a sostegno del disegno di legge,oggi abbiamo tentato di attirare l’attenzione del Consiglio regionale esponendo, pacificamente, durante la seduta, alcuni cartelli che richiamassero i contenuti del DDL e che invitavano il consesso a calendarizzarne immediatamente la sua discussione in aula. La nostra iniziativa non ha certo riscontrato il favore di una serie di consiglieri dell’opposizione che, immediatamente, non solo ci hanno sbeffeggiati, ma hanno anche ben pensato di venire verso le nostre postazioni per strappare quei fogli intrisi dei bisogni di un’intera comunità che rivendica diritti e tutele ad oggi inesistenti". 

"Ciò non bastando - aggiungono -  oltre al sequestro dei nostri simboli e della ostra bandiera arcobaleno, alcuni di noi sono stati allontanati dalla sala consiliare, trattenuti all’interno dell’edificio e sottoposti a riconoscimento al pari di nefasti criminali, nonostante disponessimo di regolari permessi per assistere alla seduta consiliare. Solo grazie all’intervento dell’assessore Borracino, che da sempre sostiene la nostra battaglia, siamo riusciti a riavere i nostri documenti e ad interrompere la nostra identificazione. Mai nel passato, anche recente, del Consiglio Regionale, altri manifestanti avevano riscontrato tanta ostilità e denigrazione. Questo ci consegna la realtà dei fatti, ovvero che una parte politica non vuole assolutamente che il Ddl sia approvato ed è disposta a qualsiasi strumento per ostacolarne l’avanzamento. Dopo due anni di discussione - concludono - non siamo più disposti a temporeggiare. Pretenderemo con tutti gli strumenti e tutte le forze che il DDL Regionale contro l’Omobitransfobia, venga approvato prima del termine della legislatura in corso e che non cada nel dimenticatoio".

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