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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Inaugurato il centro di Protonterapia al 'Giovanni Paolo II': "Arma in più per la lotta ai tumori"

La struttura consentirà di proporre cure innovative per combattere il cancro, evitando così la propagazione della neoplasia attraverso irradiazioni mirate e meno invasive

L'Istituto Tumori 'Giovanni Paolo II' di Bari ospiterà il primo centro regionale di protonterapia che consentirà di utilizzare tecniche innovative per combattere i tumori, evitando così la propagazione della neoplasia attraverso irradiazioni mirate e meno invasive. La struttura ha un nuovo ambulatorio oltre a una sala d'attesa dedicata e realizzata con materiali vicini all’esperienza domestica del paziente. La struttura consentirà una riduzione dei 'viaggi della speranza' verso altri ospedali italiani, con i pazienti che potranno dunque essere curati a Bari.

“La Protonterapia  - ha spiegato il governatore Michele Emiliano - è fondamentale nella lotta ai tumori, soprattutto quelli inarrivabili e quelli inoperabili, che possono però essere colpiti e stroncati nella loro fase iniziale, con un vantaggio enorme anche in termini di recupero da parte del paziente perché in questi casi l'intervento è molto meno invasivo. Se oggi possiamo realizzare il Centro regionale di Protonterapia e acquistare attrezzature che costano milioni di euro è grazie al risanamento dei conti della sanità pugliese che abbiamo realizzato in questi tre anni. I piani di riordino non fanno risparmiare soldi, ma mettono in condizione la sanità pugliese di spenderli dove servono”.

Ad illustrare il progetto di Protonterapia nel corso della conferenza stampa è stato Giancarlo Salomone, ingegnere e direttore dell’Area gestione tecnica e servizi informatici dell’istituto oncologico. “La protonterapia, o radioterapia con protoni, è un radioterapia di alta qualità, effettuata con protoni, invece che con raggi gamma, come avviene in quella tradizionale. A differenza dei raggi gamma (o raggi X o fotoni, come talora vengono impropriamente chiamati), che rilasciano la loro energia attraversando tutto il corpo umano e quindi non solo nella parte tumorale, i protoni, che sono particelle pesanti, cedono la maggior parte dell’energia al termine del loro percorso all’interno del corpo. Così, dosando la loro energia e quindi la profondità di penetrazione nel corpo, la maggior parte della dose è impartita al tumore, mentre nessuna dose è impartita agli organi ancora più profondi, e una minima dose è impartita agli organi più superficiali. Quindi è una radioterapia che risparmia molto di più, di quella convenzionale, gli organi sani, a parità di effetto sulla massa tumorale". 

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