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Salute

Niente bisturi né recidive per il tumore benigno alla trachea: scommessa vinta all'Oncologico

L'operazione eseguita dall'equipe di Chirurgia toracica diretta dal prof. Sardelli: grazie ad un laser di ultima generazione, al momento unico in Italia, si è intervenuti per la prima volta su una massa di grosse dimensioni, rimuovendola in maniera definitiva

Asportare con successo un tumore benigno di grosse dimensioni alla trachea con l'utilizzo di un laser di ultima generazione, scongiurando il ricorso all'intervento chirurgico tradizionale ma anche il rischio di recidive e il riformarsi di masse tumorali. Una scommessa vinta dall'equipe del reparto di Chirurgia Toracica dell'Istituto Tumori 'Giovanni Paolo II' di Bari, diretta dal professor Paolo Sardelli.

Niente bisturi né recidiva per un tumore esteso: il successo dell'intervento

Il delicato intervento è stato eseguito su un paziente 62enne, che presentava un tumore benigno sull'angolo tracheobronchiale sinistro, la paolo sardelli-2cui estensione era tale da aver compromesso la funzionalità del polmone. Anziché ricorrere alla tecnica chirurgica tradizionale, molto più complessa, demolitiva e soggetta al rischio di complicanze, l'equipe ha valutato il ricorso alla strategia mini-invasiva con il laser, nonostante si trattasse di un caso particolare: "Asportare i tumori per via endoscopica col laser è una cosa che facciamo da tantissimi anni in tutti i centri italiani, ma il punto è che una lesione con una base d'impianto (la superficie di ancoraggio del tumore alla trachea, ndr) così grossa non era mai stata trattata - sottolinea Sardelli - In casi come questi diventa molto complesso intervenire, perchè c'è il rischio di non essere radicali e di avere la recidiva". Ma gli esiti dell'intervento hanno dato ragione alla 'scommessa' fatta dall'equipe di Chirurgia toracica: "Abbiamo informato il paziente, che ci ha dato fiducia, abbiamo scommesso che un tumore con una base di impianto così larga potesse essere trattato senza rischio di recidiva con un laser ad alta potenza come quello che abbiamo nella nostra struttura - prosegue il professore - Oggi, a nove mesi dall'intervento la mucosa è perfetta, ricostruita normalmente, senza più tracce dell'intervento stesso".

Il laser di ultima generazione in dotazione all'Oncologico, unico in Italia

L'asportazione, durata in tutto 45 minuti ed eseguita in anestesia totale, ha comportato anche il ricorso ad una tecnica anestesiologica particolare, in modo da garantire allo stesso tempo la ventilazione nonostante la massa tumorale che occludeva la trachea e l'inserimento dalla bocca delle sonde necessarie per l'intervento. Ma determinante per il successo dell'operazione si è rivelato l'utilizzo di un laser ad alta potenza, al momento impiegato solo dal 'Giovanni Paolo II' di Bari, unico in Italia: "Si tratta - spiega Sardelli - di un apparecchio di ultimissima generazione, un laser a diodi a doppia frequenza e 100 watt di potenza che  ci è stato messo a disposizione dalla Regione Puglia, unico acquistato in Italia". "La nostra gioia - conclude Sardelli - è aver verificato che non c'è stata recidiva del tumore benigno come spesso succedeva con i laser di vecchia generazione, perché non garantivano una vaporizzazione dei tessuti così forte come accade con questo apparecchio". Il case study di successo dell'intervento eseguito al 'Giovanni Paolo II' verrà anche presentato nel corso del Congresso nazionale di chirurgia toracica, che si tiene in questi giorni a Mantova.


 

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