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Sabato, 20 Aprile 2024
Salute

Un trapianto di rene 'incrociato' salva quattro pazienti: al Policlinico il primo intervento 'cross-over'

Si tratta del primo caso in Puglia: l'utilizzo di un organo da donatore deceduto ha innescato una 'catena' di trapianti tra coppie incompatibili: fondamentale il ruolo dei donatori 'samaritani', che però sono ancora rari

Un trapianto di rene 'a catena', attivata da uno 'scambio' di generosità, che ha permesso a quattro pazienti di tornare a vivere una vita normale, evitando la dialisi. Il primo intervento simile in Puglia - definito in modalità cross-over - è stato eseguito al Policlinico di Bari.

I donatori incompatibili e la catena di trapianti

Il programma seguito, che si chiama 'Deck' (DECeased-Kidney) e prevede l'uso di organi da donatore deceduto, ha innescato una catena di trapianti tra coppie immunologicamente incompatibili. In questo caso, come spiega il coordinatore del centro trapianti del Policlinico di Bari, Loreto Gesualdo, ad attivare lo 'scambio' è stata la disponibilità di un donatore da cadavere di Genova. L'organo è andato ad un ricevente di Padova la cui moglie, di 47 anni, incompatibile con il marito, ha deciso comunque di mettere a disposizione il suo rene per una donna ricevente pugliese. A sua volta, il marito di questa paziente, l'11 settembre, donerà ad un'altra coppia incompatibile padovana. Il rene della coppia padovana sarà donato ad un ricevente in lista d'attesa da cadavere, che chiuderà la catena. Come spiega la dottoressa Furian, della unità di Chirurgia dei trapianti di rene e pancreas dell'ospedale padovano, l'attivazione della catena, è stata resa possibile dal fatto che 
un paziente abbia potuto ricevere un organo da un soggetto deceduto e che "la donatrice che voleva donare, ma il cui organo non era compatibile, ha donato ad un altro soggetto che a sua volta aveva un donatore con lui incompatibile". 

L'intervento eseguito al Policlinico

Ad eseguire per la prima volta in Puglia questo tipo di intervento è stata l'equipe del professor Michele Battaglia, direttore del Centro trapianti di rene del Policlinico. L'organo per il trapianto eseguito a Bari è arrivato a bordo di una auto della polizia stradale di Padova ed è stato trapiantato martedì pomeriggio.  "La donna - afferma Battaglia - è già in ottime condizioni e ha avuto una ripresa funzionale dell'organo". 

L'importanza dei 'donatori samaritani'

Fondamentale, nell'attivazione della modalità 'cross-over', in cui di fatto tra i pazienti c'è uno scambio di donatori viventi, è innescata da donatori cosiddetti samaritani, che decidono cioè di compiere il loro gesto di generosità al di là di un legame affettivo con il paziente. Questi ultimi casi sono però molto rari: dal 2015 ad oggi in Italia si sono verificate appena cinque donazioni samaritane che hanno consentito di avviare altrettante catene di trapianti.

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