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Arriva tra i banchi l'app per i bambini con difficoltà di apprendimento: la sperimentazione in tre scuole comunali

Nei prossimi giorni tre plessi materni del capoluogo introdurranno 'Il castello delle parole' - sviluppata dalla barese Flick lab - tra le app previste dal programma didattivo 'Nativi digitali'

'Il castello delle parole' sbarca sui banchi degli istituti scolastici baresi. O, per meglio dire, sui tablet. Vi avevamo già parlato dell'app che viene incontro a logopedisti e bambini con difficoltà dell'apprendimento, sviluppata da Flick Lab, start up realizzata da tre giovani baresi vincitori del bando Pin. Applicativo che ora si prepara a varcare le soglie dei plessi comunali di scuola dell'infanzia per sfruttare la naturale attrazione dei piccoli alle nuove tecnologie.

La sperimentazione

In particolare sono tre le scuole che introdurranno lo strumento integrativo durante le lezioni: la 'Regina Margherita', la 'Principessa Jolanda' e e la 'Diomede Fresa'. Un accordo concluso grazie all'intermediazione dell'assessore comunale alle Politiche giovanili, Paola Romano, che ha fatto incontrare la preside dei tre plessi, Rossella Peparello, con la logopedista Chiara Lavopa e il responsabile commerciale della Flick Lab, Pietro Fanelli.

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Dopo il positivo riscontro, è stata la volta dell'incontro con le insegnanti dell'istituto, durante il quale sono stati mostrati i risultati della sperimentazione clinica dell'app, spiegando così l’importanza per i bambini in età prescolare che soffrono di disturbi dell'apprendimento o di linguaggio.

Il programma 'Nativi digitali'

Non è un caso che siano stati scelti proprio questi tre istituti. Dallo scorso anno scolastico, infatti, i plessi hanno adottato il programma 'Nativi digitali', una sperimentazione didattica che prevede la combinazione del metodo tradizionale di insegnamento con l’utilizzo di app che favoriscano il potenziamento del linguaggio, specie per bambini che hanno bisogno di un maggiore supporto. Alla lista, quindi, si aggiungerà presto anche 'Il castello delle parole'

"Nasce così una nuova collaborazione - spiega Fanelli - che prevede nei prossimi giorni altri incontri tra i nostri esperti e l'istituto". La terza fase propedeutica all'introduzione dell'app è l'incontro con i genitori dei 300 alunni che prendono parte al programma: "Forniremo loro maggiori informazioni sulle difficoltà del linguaggio e dell’apprendimento e sul ruolo dell’app come strumento di supporto" conclude il responsabile commerciale della start up. Una nuova speranza per insegnanti e bambini per far crollare il 'muro' comunicativo che spesso rende difficile la didattica, soprattutto in presenza specifici disturbi.

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