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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Elezioni Senato accademico, dopo 5 anni è sfida a due tra i dottorandi: al voto il 10 e 11 dicembre

L'ultima volta che l'Adi ebbe uno sfidante, fu nel 2013. Il loro candidato, Emmanuele Quarta, si giocherà la rappresentanza con Mirco Vacca, del Sid

Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani contro Segretariato italiano dottorandi e dottori di ricerca. Uno scontro inedito per ottenere il posto di rappresentante nel Senato accademico dell'Università di Bari. Una sfida a suon di voti, che si decreterà il prossimo 10 e 11 dicembre, quando i dottorandi e dottori di ricerca dell'Ateneo barese saranno chiamati a decidere tra due candidati: Emmanuele Quarta dell'Adi e Mirco Vacca del Sid.

Sfida a due dopo cinque anni

Uno scontro inedito non solo perché la Sid è relativamente giovane (si è costituita a Bari a febbraio dello scorso anno), ma anche perché dopo anni alle urne accademiche non si presenta solo il candidato di una lista. Per la precisione dal 2013: quell'anno a confrontarsi con l'Adi fu l'associazione PhD. Quest'anno si ritorna alla sfida a due: "Io e altri colleghi, afferenti a diverse aree scientifiche - ricorda Vacca - abbiamo ritenuto di costituire un gruppo nuovo con l'obiettivo di valorizzare le idee e le istanze di tutti i dottorandi e dottori di ricerca presenti sul territorio, a prescindere da appartenenze politiche e interessi particolari". Una sigla nata con l'obiettivo, quindi, di concedere un'alternativa alla "visione unilaterale del dottorato, come è avvenuto finora" ricorda Vacca.

Dalla sua, invece, l'Adi ha una presenza importante sul territorio, essendo presente con 35 sedi locali, e una serie di battaglie vinte negli anni di rappresentanza al Senato, per quanto in solitaria: "l’aumento della borsa di 240 euro al mese, a partire da gennaio 2008 e di altri 125 euro al mese a partire da gennaio 2018 - spiegano da Adi in una nota - è sicuramente tra le più importanti. Abbiamo poi ottenuto l’abolizione delle tasse sui dottorandi senza borsa in tutti gli atenei pubblici e in alcuni di essi siamo riusciti ad abolire o a far rimborsare le tasse imposte ai dottorandi con borsa".

I programmi

In vista delle votazioni, i due schieramenti hanno già pubblicato le linee d'azione dei programmi elettorali. Tra i punti critici toccati dai dottorandi dell'Adi, c'è quello delle aule: "Molto spesso i dottorandi non dispongono di strutture adeguate per condurre la propria ricerca, per il consumo di pasti e idonee allo studio" spiegano in una nota, aggiungendo che si impegneranno a richiedere un monitoraggio della situazione agli organi accademici. Ci sono poi lo sviluppo delle attività di formazione trasversali ai corsi di Dottorato, unificazione dei moduli per i rimborsi e per le missioni ("che spesso non coincidono tra i vari corsi di dottorato" sottolineano) e i sistemi di supporto a chi denuncia episodi di mobbing e corruzione nelle istituzioni universitarie, con la garanzia dell'anonimato.

Il programma di Sid, invece, si struttura in 10 punti, che vanno dalla creazione di tesserini identificativi in italiano e in inglese per istituzionalizzare la figura del Dottorando di ricerca, alla creazione di una Consulta dei dottorandi di ricerca dell’Università di Bari e alla realizzazione di un fondo di finanziamento dei progetti di ricerca. "Per garantire così la possibilità di accedere a bandi competitivi per la ricerca" spiega Francesco Celentano, presidente di Sid. Anche in questo programma la semplificazione fa da padrona, chiedendo uno snellimento della burocrazia in diversi campi, ad esempio per l'accesso alla maggiorazione della borsa per la ricerca all’estero e 
del fondo di funzionamento e delle procedure di nomina dei dottorandi a cultori della materia. Per questo punto, viene anche richiesto un criterio prioritario degli stessi ricercatori dell'Università di Bari rispetto agli esterni, "a cui attuamente sono equiparati nell’assegnazione di contratti per gli insegnamenti vacanti" ricordano da Sid in una nota.

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