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Infornata di dirigenti scolastici in Puglia, pubblicate le graduatorie del concorso: nel Barese 39 scuole da coprire

Giovedì sono state pubblicate le graduatorie di merito, che vedono 301 candidati pugliesi. In totale sono 121 i posti da preside da coprire a livello regionale

Infornata di nuovi dirigenti scolastici per gli istituti pugliesi, che andranno a coprire i 'buchi' nelle diverse province. Solo su Bari e provincia sono 39 gli istituti che vedranno un nuovo preside, scelto dalla graduatoria di merito del concorso pubblicata giovedì scorso. "A livello nazionale si tratta dei 3.420 i candidati che hanno superato le prove orali di cui solo i primi 2.900 - spiega in una nota Flc Cgil - pari al numero definitivo dei posti messi a concorso, risultano per il momento vincitori". E lanciano un allarme: "Dei 2.900 solo 1.984, pari al numero di posti autorizzati dal Mef, saranno assunti dal 1° settembre".

I numeri in Puglia

Come si ripartiranno le esigenze dei presidi negli istituti pugliesi? In totale sono 117 i posti vacanti che verranno coperti dal concorso - pari al 19,3% su un totale di 607 scuole normodimensionate a livello nazionale - a cui si aggiungono 4 posti riservati. In totale sono 121 quindi le sedi che vedranno un nuovo dirigente: oltre ai posti nel Barese, sono previste 25 nuove assunzioni a Brindisi, 26 a Foggia, 13 a Lecce e 18 a Taranto.

"Nella graduatoria di merito, infine, complessivamente sono 301 i candidati pugliesi che hanno superato le prove orali" spiega il sindacato, che esprime qualche perplessità su due richieste volute dal Miur:

1. la richiesta del MIUR di utilizzare come criterio per la destinazione dei neodirigenti scolastici alle rispettive sedi scolastiche non tanto la posizione occupata in graduatoria di merito quanto presunte “attitudini e capacità professionali” desumibili dalla precedente esperienza di insegnante.
Su questo punto siamo contrari perché si inserisce un elemento di discrezionalità poco ossequioso del risultato ottenuto dai candidati
2. la pretesa del MIUR di non considerare nella fase di assegnazione alle regioni l’applicazione dei benefici della legge 104/1992.
Su questo punto siamo contrari perché si potrebbero violare precise disposizioni di una legge speciale.
Ci auguriamo che si possano evitare ulteriori e inevitabili strascichi giudiziari, oltre a quelli già in essere e a quelli, prevedibili, in caso di applicazione dei criteri di attribuzione dell’incarico dirigenziale individuati dal MIUR nonostante il dissenso di (quasi) tutte le organizzazioni sindacali

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