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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La storia della "manna" di San Nicola, tra devozione e leggenda

In molti non riescono a spiegarsi il perché di questo fenomeno strabiliante che ha dell’inverosimile, la “manna” ossia l’acqua che si forma nella tomba del Santo di Mira

Molte sono le storie e le leggende riguardanti la Puglia, come numerosi sono i pugliesi che credono fortemente in queste voci. Una storia interessante e molto affascinante riguarda la manna di San Nicola. Per “manna” s’intende nello specifico l’acqua che si forma nella tomba del Santo, già ritrovata anticamente nella Basilica di Mira. Data l’incredibilità dell’evento e la presenza di molti superstiziosi, sono varie le teorie a riguardo della manna di San Nicola.

Nel corso degli anni si sono sviluppate diverse credenze sulla Manna di San Nicola, come quella secondo la quale si tratta di un vero e proprio miracolo, dove il liquido proverebbe proprio dalle ossa del Santo. Oltre a questa teoria in realtà molto gettonata, la seconda spiegazione sulla manna è molto più semplice e razionale: la manna uscirebbe dai marmi della tomba nella quale è riposto il santo. Una terza teoria sostiene invece che la manna sia prodotta da un fenomeno chimico di condensazione vaporosa, di origine naturale. Tra le varie opinioni si può affermare con certezza, data dal laboratorio di chimica di Bari nel 1925, che la manna è un’acqua di particolare e intensa purezza.

In molti non riescono a spiegarsi il perché di questo fenomeno strabiliante che ha dell’inverosimile; in realtà, le ossa restano chiuse nella tomba durante tutto l’anno fino alla sera del 9 maggio, quando davanti a tutta la folla viene aperto il foro dal quale fuoriesce la manna di San Nicola. La raccolta della manna è resa possibile grazie alla conformazione della tomba, leggermente scoscesa verso il centro. Ma cosa ne penseranno di tutto questo i padri domenicani? Un’altra questione da analizzare.

La Basilica di San Nicola fu infatti affidata dalla Santa Sede ai padri domenicani a partire dal 1951. Sin da subito essi scelsero di non alimentare le numerose storie e voci che nacquero inevitabilmente a prescindere dal loro volere. Nonostante ciò, la devozione alla manna di San Nicola non fu abolita dai padri domenicani, proprio perché quest’acqua particolare era comunque stata a contatto con le ossa del santo defunto. I padri hanno sempre cercato di non incentivare questo tipo di attaccamento religioso che poteva essere considerato da un singolo fedele come un valore universale necessario. Considerando il libero arbitrio di ognuno di noi, soprattutto parlando di questioni religiose, alcuni fedeli hanno dichiarato di aver ricevuto sollievo dalla manna di San Nicola.

Basta recarsi nella Sala delle Offerte della Basilica di San Nicola per ricevere una boccettina dell’acqua benedetta. Bisogna stare molto attenti però proprio perché la manna raccolta durante tutto l’anno non può soddisfare le richieste di numerosissimi fedeli. Proprio per questo, le boccette non contengono solo la manna di San Nicola, ma anche un’acqua benedetta alla quale viene aggiunta una piccola dose della manna versata in una grande quantità d’acqua benedetta la sera del 9 maggio. D’altronde si raccoglie circa mezzo litro di manna di San Nicola ogni anno e che si tratti di un miracolo, evento naturale o condensazione di vapore, non basterebbe per soddisfare le esigenze di tutti i fedeli pugliesi.

(Fonte Puglia.com)

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