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Bari calcio, l'asta è 'deserta', si riparte il 12 maggio. Paparesta: "I soldi ci sono"

Il giudice Anna De Simone non ha accettato l'unica offerta depositata dall'ex arbitro per conto della Fc Bari 1908: nella busta nessun assegno circolare, come richiesto, ma garanzie emesse da una banca indiana: "Presenteremo a giorni - rivela - una nuova proposta al Tribunale"

Il Venerdì di Passione biancorossa si è concluso con un nulla di fatto. Il giudice delegato Anna De Simone ha dichiarato deserta l'asta per l'acquisizione della fallita As Bari, non accettando l'unica offerta presentata da Gianluca Paparesta, in qualità di amministratore della Fc Bari 1908. Nella busta consegnata, non vi era l'assegno circolare di 3 milioni di euro, come richiesto espressamente nel bando, bensì un documento dell'istituto di credito indiano Uco Bank, che attesterebbe il versamento della cifra sul conto intestato alla Curatela Fallimentare dell'As Bari spa, acconto base per poter accedere all'asta. 

La giudice, inoltre, ha rilevato che il documento non era in originale, siglato con firma giudicata illeggibile, rinviando tutto al prossimo 12 maggio. La decisione è stata presa dopo una Camera di consiglio durata circa 50 minuti. I tempi sembrano dunque dilatarsi, arrivando al limite del 30 giugno per evitare la scomparsa del calcio professionistico barese.

Paparesta però non demorde e spiega il perché ha deciso di presentarsi ugualmente all'incanto: "In India non esiste l'assegno circolare e abbiamo presentato un documento, con data 17 aprile, che ha la stessa validità internazionale. La nostra volontà - dice l'ex arbitro - è quella di chiudere al più presto, nell'interesse nostro, che ci abbiamo messo la faccia, e di quello dei creditori", affermando che "su un conto intestato alla Curatela Fallimentare ci sono 3 milioni di euro. Ciò è irrevocabile, quindi qualcuno li ha messi".

Su questo, però arriva la precisazione proprio di uno dei due curatori dell'As Bari, Gianvito Giannelli: "Sul conto non c'è alcun bonifico. C'è una garanzia di una banca straniera, che afferma di pagare se gli offerenti fossero inadempienti al pagamento dei 3 milioni e se le condizioni della gara fossero state modificate, situazioni non verificatesi. In ogni caso, adesso si riparte da zero, con un nuovo bando".

Dopo il pronunciamento e un colloquio con il giudice, Paparesta ha incontrato i giornalisti: "Abbiamo detto al Tribunale - ha spiegato - che siamo pronti a formulare una conferma di questa volontà con una proposta che loro si riservano di valutare nei tempi più brevi possibili", da presentare immediatamente dopo le Festività Pasquali. Presumibilmente, considerato il valore invariato della società fallita, la nuova offerta conterrà le garanzie che possano soddisfare il bando dell'asta. Il termine del 12 maggio, potrebbe dunque essere notevolmente anticipato. 

Una situazione comunque estremamente intricata: l'assegno sarebbe effettivamente stato emesso per conto di una società indiana, la World Media Solutions, dietro la quale, potrebbero ancora esserci emissari russi riconducibili agli oligarchi della famiglia Rotenberg: "Non confermo, né smentisco - dice Paparesta -. Al momento vi sono altri soggetti". 

L'ex fischietto specifica che "non è un documento falso poiché arriva dall'istituto di credito indiano attraverso un indirizzo mail certificato e un numero di matricola dell'operazione. Eravamo comunque consapevoli del problema. Il vincolo temporale è fino al 30 giugno, ultimo giorno disponibile per iscrivere la squadra al campionato. Abbiamo fatto il massimo - ha concluso - anche per i 32mila spettatori di ieri" di Bari-Latina. Un patrimonio che rischia di volatilizzarsi in un batter d'occhio, dopo l'ennesima (speriamo ultima) delusione.

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