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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Sport e disabilità, dopo tre mesi gli Atipici rugby trovano casa al Redentore: "Con il Sei Nazioni non potevamo allenarci"

Il progetto, partito quattro anni fa, offriva un percorso di avviamento allo sport per soggetti con disabilità fisica e psichica. A dicembre non hanno potuto più usufruire dello Stadio della Vittoria

"Beh certo, non è grande come lo Stadio della Vittoria e quindi ci permette solo di allenarci e non di organizzare partite. Ma per i ragazzi è già importante essere tornati a lanciare la palla ovale". Sorride, Mauro D'Alonzo, psichiatra della Asl che nel 2013 ha trovato un modo per avvicinare le persone affette da disabilità mentale allo sport, creando la squadra degli Atipici rugby. Un progetto a cui nel tempo si erano avvicinati anche soggetti con disabilità fisiche, affascinati dalla possibilità di confrontarsi sul rettangolo verde. A novembre scorso, però, la doccia fredda.

Sfrattati dallo Stadio

Il Comune riceve infatti la notizia che il 16 marzo gli atleti under 20 della nazionale italiana sfideranno la Scozia nella partita valida per il torneo internazionale Sei nazioni. Campo destinato a ospitare il match: lo stadio della Vittoria. Partono quindi i lavori per il rifacimento del manto erboso, così da trovarsi preparati per marzo. Peccato che ogni lunedì per due ore lo stadio ospita anche gli allenamenti degli Atipici, che da un momento all'altro si trovano quindi senza un posto dove allenarsi.

L'unica soluzione è fermarsi in attesa di trovare un nuovo campo. "Siamo stati fermi per tre mesi e i ragazzi ne hanno risentito - spiega D'Alonzo - Molti di loro avevano avuto notevoli progressi nel percorso terapeutico grazie al rugby. Penso ad esempio al miglioramento della postura degli atleti con disabilità mentale. Ogni sviluppo fisico corrisponde poi anche a uno sviluppo mentale". A febbraio arriva, grazie all'aiuto dell'assessore alle Politiche giovanili Paola Romano, la svolta: i ragazzi vengono accolti nel campo del Redentore, presidio di legalità nel quartiere Libertà.

Allenamenti al Redentore

E così lunedì scorso, 12 febbraio, gli Atipici sono tornati in campo a pochi passi da quell'oratorio che ha cambiato la vita a tanti ragazzi del difficile rione. Che ora potrebbero anche avvicinarsi alla squadra. "Gli Atipici vogliono essere un'occasione di riscatto attraverso lo sport - ricorda D'Alonzo - Tutti sono i benvenuti se vogliono fare squadra. E se aiuteremo nel suo compito don Francesco Preite saremo anche più felici".

L'auspicio è però quello di tornare a calcare un grande campo. Se il Della Vittoria non fosse disponibile, in futuro potrebbero essere accolti nello 'Stadio del rugby', che sta nascendo a Catino sulle ceneri di una struttura comunale mai completata grazie ai fondi del bando 'Sport e periferie'. La soddisfazione di D'Alonzo, però, è già quella di essere riuscito a trovare una casa - seppur temporanea - ai suoi campioncini che, come ricorda, "hanno ottenuto ottimi risultati anche nei campionati italiani della disciplina":

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