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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Bari, ecco Camplone: "Orgoglioso di essere qui. Vogliamo la promozione diretta"

Presentato il successore di Davide Nicola: "Bari società di prima fascia, impossibile dire no. Propongo un calcio aggressivo e offensivo, Mercato? Cerco un terzino sinistro e una mezz'ala"

In una sala stampa gremita al limite della capienza il Bari ha presentato il suo nuovo tecnico Andrea Camplone. Alla conferenza hanno partecipato anche il presidente Gianluca Paparesta e il direttore sportivo Razvan Zamfir.

Inizialmente ha preso la parola proprio Gianluca Paparesta: "Innanzitutto grazie a Nicola e al suo staff - ha esordito il patron dei galletti.-  Purtroppo il calcio è fatto di un susseguirsi di eventi e ci sono obiettivi da raggiungere. Intanto, voglio comunicarvi subito il prolungamento contrattuale del direttore Zamfir, che ha firmato un contratto fino al 2018. Un ulteriore segnale di quanto sia seria e lungimirante la programmazione del Bari. La nostra scelta è ricaduta su mister Camplone poiché riteniamo sia la persona giusta per raggiungere i nostri obiettivi".

"Siamo carichi a pallettoni e ansiosi di iniziare questa avventura - le prime parole di Camplone dopo aver presentato il suo staff.- Ringrazio il presidente, arrivare a una squadra di prima fascia come il Bari. Trovo una squadra quinta in classifica, ringrazio anche Nicola. Mi spiace per lui, è un collega, ma dal momento della firma sappiamo di essere sempre in discussione. Parlano i risultati, soprattutto quando una squadra vuole sempre vincere. Prendo in mano una squadra con dei valori tecnici importanti, dobbiamo cambiare mentalità e modo di giocare. La mia filosofia è quella di un calcio aggressivo, propositivo. Mi assumo le mie responsabilità"

Arriva in una piazza da Serie A: cosa ha chiesto alla società?
"Voglio vedere prima la rosa, anche se ho visto tante partite. Bisogna constatare lo stato dei giocatori, prima di mandar via qualcuno è bene pensarci, abbiamo una settimana e un mese. Siamo carenti a sinistra visto l'infortunio di Del Grosso e una mezz'ala. Ci sentiamo e ci vediamo tutti i giorni, se capita qualcosa di interessante la società è pronta a cogliere l'occasione"

Cosa ha imparato dall'esperienza al Perugia?
"Ho imparato tanto, abbiamo viaggiato a una media impressionante, ma non è servito. Il primo obiettivo di questa squadra è arrivare ai playoff, ma lì è una lotteria, una partita secca. Il nostro. Posso dire che non è stata una stagione tutta rose e fiori, fui anche esonerato ma alla fine sono arrivato ai playoff"

Sorpreso da tutta questa affluenza?
"Non mi aspettavo tutta questa gente, fa piacere, vuol dire che c'è entusiasmo. E' uno stimolo in più, i tifosi vogliono vincere, è giusto così, fanno tanti sacrifici"

Sarà dura fare meglio di Nicola?
"In questi giorni di ritiro dobbiamo lavorare, dopo il Cagliari credo siamo la rosa più importante del campionato. La ricetta c'è, bisogna vedere se i ragazzi la recepiscono in breve tempo".

Quanto ci vorrà per vedere il Bari di Camplone?
"Non abbiamo tanto tempo, il 13 giochiamo, dobbiamo fare in fretta. Credo di avere i giocatori adatti, sono esperti. Spero ci sia apertura mentale, così sarà facile insegnare"

Insisterà sul 4-3-3?
"Io ho sempre fatto quel modulo, ma nella mia carriera ne ho adottati tanti. Il campionato in D però l'ho vinto col 3-5-2. In questi giorni abbiamo tempo di parlare con i giocatori per ruolo, poi in ritiro faremo la scelta. Valuteremo"

Maniero giocatore importante
"Certo, è il finalizzatore. Le punte fanno vincere le partite, se non ha fatto gol bisogna vedere le partite, ci sono tanti punti da analizzare. Forse il Bari andava all'attacco con pochi elementi, o crossava poco, o cercava poco Maniero. Ci sono tante sfaccettature. Adesso con un altro tipo di mentalità potremmo esaltare le qualità di Maniero"

Scalera e Castrovilli?
"Se andiamo a vedere l'anno scorso giocavo con cinque ragazzini, Fazi e Parigini erano arrivati da riserve e hanno fatto un campionato intero. Abbiamo una rosa importante, bisogna vedere se sono pronti, Perugia è una piazza Bari è un'altra, sono due cose diverse. A Perugia avevo chiesto Mandragora che era un '97, ora è a Pescara e ha un futuro in A. Io guardo a cosa mi da il ragazzo in settimana, poi se è un giovane ancora meglio. A me interessa chi dà qualcosa, questa è la mia regola dall'eccellenza fino alla serie B".

A Perugia aveva creato un gran feeling con la piazza...
"Quel giorno lì è stato doloroso, uscire dopo un campionato bellissimo... Al tempo stesso è stato stupendo vedere uno stadio pieno che applaudiva. Abbiamo fatto cose egregie, rimane il fatto di aver lasciato un ottimo ricordo in una piazza non facile, certo non come Bari. Ci sono state tante situazioni difficili"

Secondo lei qual era il problema del Bari?
"Non scendo nei dettagli, ma dalle partite viste credo che il problema fosse il poco collettivo, ci si affidava più alle iniziative dei singoli. Prima dev'esserci collettivo, tutti devono essere partecipi. Il collettivo che non funziona alle volte viene salvato dal singolo, quando manca anche il singolo si va in difficoltà".

Domanda per Paparesta: cosa c'è di vero sulle garanzie bancarie presentate da Zheng?
"Questa società vuole essere il più trasparente possibile. Ho la fortuna di guidare una società di cui fa parte tutta la tifoseria. Io ho pensato di staccare qualche giorno, ma poi prima per il tecnico, poi sono arrivate le notizie di queste garanzie. Pur essendo in America mi sono informato con il mio advisor, ho parlato con Giancaspro, ma queste notizie, non sono mai arrivate alla Banca, solo alla stampa. Al momento nessuno ha ricevuto notizie diverse dal giorno della presentazione del nuovo socio. Se c'è qualcuno che può investire 125 milioni di euro tutti dovremmo essere felici, al momento non c'è nessuno, chi vuol farlo trova le porte aperte. Diverso è per chi non ha le possibilità, la società va avanti con il suo bel piano industriale che illustreremo a breve. Vogliamo accrescere il valore di questa società anche a livello infrastrutturale. Se verranno altri ben venga. Non ho nessun timore di smentita, se sono state mostrate garanzie non lo è stato fatto a me e tantomeno alla banca, ora non distogliamo l'attenzione da una squadra e da una società solida con programmi ambiziosi, dimostrati dai fatti. Abbiamo cambiato guida tecnica con una persona preparata e motivata. Tutti remiamo nella stessa direzione, dirigenza, staff e tifosi. Vogliamo il miglior risultato, non si possono vincere tutte le partite ma la società è strutturata e può andare avanti senza sogni o voli pindarici. Se arriveranno sarete i primi a saperlo ma lo saprete dalle fonti ufficiali".

Il Bari cerca anche un portiere?
"Non è una priorità, normale che siamo sempre vigili sul mercato. Ci fossero occasioni interessanti se ne parlerà, ma Guarna è un ottimo portiere. Credo che il portiere sia un ruolo delicato, dove non ci si può permettere di sbagliare. A Perugia il nostro portiere ci ha fruttato diversi punti ma poi ha fatto un errore nei playoff..."

Quali corde toccherà?
"Le corde sono sempre quelle, basta vedere lo storico dei calciatori, ricordargli ciò che hanno fatto"

Sansone e Rosina non hanno reso al meglio, da cosa dipendono i loro problemi?
"Hanno un tasso tecnico elevata, Sansone nasce ala, Rosina ha fatto diverse posizioni. Sono devastanti tra le linee, bisogna capire perché nel girone d'andata non hanno fruttato come ci si aspettava, ma vediamola nel contesto di una coralità. Possono farci fare il salto di qualità, dobbiamo lavorare sul gruppo, sulla manovra"

Ha lasciato un contratto sicuro per una piazza rischiosa
"Mi ero stufato di star fermo e andar per centri commerciali con mia moglie (ride ndr). Chi fa quyesto lavoro non sa star fermo, dopo una vita da calciatore e da allenatore non si può star fermi, il campo chiama, è come una droga".

Domanda a Zamfir: Dezi è un nome caldo per il Bari?
 "E' un calciatore che ci piace, vedremo se riusciremo a prenderlo".

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