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Sabato, 20 Aprile 2024
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Antonio Cassano: la 'vox populi' barese su FantAntonio

Dopo il problema cardiaco che ha portato ad un piccolo ictus ischemico per il numero 99 del Milan, abbiamo ascoltato le voci del popolo barese e di alcuni giornalisti in merito al recupero di FantAntonio

Poco fa si è completato l'intervento al cuore che ha visto sottoporsi ad un una procedura di cardiologia interventistica in anestesia locale per chiudere il forame ovale pervio il talento barese del Milan Antonio Cassano. Come divulgato attraverso un comunicato ufficiale dalla stessa società rossonera, l'operazione, effettuata dal dottor Carminati, è andata bene. FantAntonio era stato vittima nei giorni scorsi di un piccolo ictus ischemico derivante da questo problema cardiaco che ha tenuto tutti sulle spine. Ora che l'intervento è andato a buon fine, a tenere banco è il futuro del fantasista rossonero: i tempi di recupero per Cassano, infatti, sono incerti. Dall'ambiente meneghino trapelano notizie secondo le quali FantAntonio dovrà restare lontano dai campi per un periodo compreso fra i 4 e i 6 mesi anche se, soprattutto sul web, inizia a serpeggiare il timore di non vedere più all'opera il talento di Bari vecchia. A tal proposito, abbiamo ascoltato la 'vox populi' della città, affezionata da sempre al genietto di casa nostra in merito alla vicenda: abbiamo, cioè, raccolto le impressioni sulla vicenda di gente comune del centro storico, tifosi e anche di giornalisti nostrani. A cominciare, le parole di alcuni abitanti del borgo antico che commentano così: "Cassano deve tornare presto a giocare. Lui è un orgoglio per la città e può dare ancora molto sul campo. Ritiro? No. Se non ce la fa per l'Europeo, deve per forza tornare per giocare il mondiale". "Tutti quanti lo stiamo aspettando - dice una signora -. Ho saputo che ha avuto un problema che non lo farà giocare per un po' ma sono sicura che si riprenderà. Lui è forte".

La parola passa poi a un tifoso doc, Nicola Lucarelli, creatore e amministratore del sito di tifosi OrgoglioBarese.it. A lui chiediamo le impressioni generali sulla vicenda e se teme, nonostante le rassicurazioni arrivate da più parti, che il problema fisico di cui è stato vittima Cassano possa creargli complicazioni nella ripresa dell'attività agonistica: "E' una vicenda che nasconde molti lati oscuri - sostiene Lucarelli -. Non sono un medico, ma mi sembra molto strano che ad un atleta, sottoposto di continuo ad esami e accertamenti, non sia mai stato riscontrato quel problema al cuore. Poi mi chiedo come mai nella stessa squadra, nel giro di poche settimane, due atleti abbiano avuto problemi neurologici (il riferimento è alla vicenda di Gennaro Gattuso, vittima un paio di settimane fa di un problema di derivazione neurologica all'occhio, n.d.r.). Sulla ripresa della sua attività - prosegue - se mi baso sul comunicato dell'Ac Milan, non posso che augurarmi che Cassano possa effettivamente recuperare. Vista la situazione due mesi o otto cambiano poco, l'importante è che Cassano possa recuperare in tempo per gli europei. Se Prandelli ha centrato in anticipo la qualificazione, gran merito è di Fantantonio".

Stesse domande, poi, abbiamo sottoposto a due giornalisti nostrani: Massimo Longo e Claudio Sottile. Il primo risponde così sulla vicenda: "La vicenda Cassano è una vicenda che non ci ha lasciato indifferenti, paradossalmente, nella stessa misura in cui non ci ha lasciato indifferenti ogni sua "cassanata", anche se in maniera inversamente proporzionale. Dispiace in primis perchè nostro concittadino e poi come uomo. Mi sembra che l'anno a Milano, complice anche il matrimonio con la sua Carolina e la nascita del figlio, lo aveva fatto maturare quel che bastava per renderlo 'innocuo' anche se il suo spirito di guascone era rimasto tale e quale. Ma la cosa in assoluto di cui son rimasto sconcertato è assistere al silenzio dei Matarrese: tutti, sui giornali, su internet, e anche certi colleghi a Grosseto che ho incontrato martedi allo stadio, hanno voluto sapere di Cassano e tutti ne hanno sprecato una parola. I Matarrese, che sono i suoi padri putativi, sembrano averlo dimenticato. E poco importa che, magari, lo abbiano fatto privatamente. L'opinione pubblica deve sapere se lo hanno chiamato per rincuorarlo. Davvero un comportamento deprecabile. Mi spiace dirlo. Per la ripresa - sostiene Longo -, credo che farà di tutto per rientrare anche se la vedo difficile per marzo. Tanto vale attendere il ritiro di luglio prossimo anche se, obiettivamente, dopo averlo ascoltato in tv, temo che prenderà una decisione drastica appendendo preventivamente le scarpe al chiodo. Del resto aveva detto che tra due anni voleva smettere, dunque, quale migliore occasione? Anche perchè sono del parere che i grandi campioni o i fuoriclasse devono lasciare all'apice del successo e mai a parabola discendente. Solo così lascerebbe un ottimo ricordo".

Chiudiamo con Claudio Sottile, articolista e redattore di TuttoMercatoweb e Milan News: "La notizia del suo problema fisico è stata una doccia fredda. Perché pensi che un ragazzo di 29 anni, iper controllato e monitorato dall’alimentazione al plantare, sia invulnerabile. Invece una fatalità riporta tutti coi piedi per terra, gli stessi piedi che Cassano sa far danzare come pochi nel mondo. Un campione della gente verrebbe da dire, uno che t’immagini calciare ancora la lattina vuota per strada. A prescindere dai colori, uno che vorresti sempre nella squadra del Fantacalcio o della Playstation. Uno da amare veramente, come vero è sempre stato lui, ostinatamente. Sulla ripresa: Cassano avrebbe voluto smettere tra tre anni ma non possiamo e non vogliamo già immaginarlo opinionista o bordocampista. Però prima del calciatore c’è l’uomo, il padre, il marito. E l’Italia, dal punto di vista medico sportivo, ha poche nazioni rivali nel mondo. I controlli sono tanto accurati quanto inflessibili. Cito a memoria due casi esemplari, entrambi con un cuore matto di mezzo: Khalilou Fadiga e Domenico Fioravanti. Il primo, calciatore rivelazione del Senegal mondiale del 2002, bloccato clamorosamente alle visite mediche di rito prima di vestire la maglia nerazzurra dell’Inter. Fioravanti, ranista bicampione Olimpico di Sidney 2000, costretto al ritiro nel mezzo di quella che sarebbe stata una carriera sensazionale. Casi da derubricare come niente di grave per un uomo normale, ma inderogabili per la legge italiana, severissima per quel che concerne gli atleti. Il cuore di Cassano sarà presto rimesso in sesto, le sofferenze cerebrali sono state giudicate transitorie e senza deficit neurologici permanenti. Le premesse per l’'happy ending' ci sono tutte: il nulla osta per l’attività agonistica non sarà immediato e non sarà scontato, ma neanche impossibile".

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