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Bari calcio, il sindaco rilancia l'idea dell'azionariato popolare

La proposta fatta via Facebook dopo il mancato accordo con le banche per il pagamento degli stipendi arretrati e la volontà di disimpegno mostrata dai Matarrese nei confronti della società sportiva

"Quattro o cinque imprenditori di riferimento ed un azionariato popolare organizzato con l'aiuto del Comune di Bari che non può versare alla squadra neanche una lira perchè la legge non lo consente": è questa la formula proposta via Facebook dal sindaco Emiliano per salvare il Bari Calcio e chiudere definitivamente l'epoca Matarrese. Un'epoca alla quale la stessa famiglia di imprenditori sembra voler porre fine, visto che l'accordo con le banche per il pagamento degli stipendi arretrati sarebbe saltato proprio per il rifiuto da parte dei Matarrese di offrire le garanzie necessarie per il pagamento dei 9 milioni da parte delle banche.

"Nonostante esistano certamente problemi più gravi ed importanti di quelli che riguardano il Bari calcio, - esordisce il sindaco su Facebook - sono disponibile ad occuparmi anche di questa questione." Affinché questo accada, specifica però il sindaco, una condizione è necessaria: "Perchè io possa intervenire la società deve incaricarmi per iscritto di trovare degli acquirenti e soprattutto deve essere chiaro che la famiglia Matarrese deve uscire dalla società e chiudere questo capitolo definitivamente. E' chiaro anche che i nuovi proprietari non possono partire col peso dei debiti accumulati negli anni".

L'ipotesi dell'azionariato popolare, così come quella di una cordata di imprenditori, si era affacciata già altre volte in passato, ma sempre senza successo. L'ultimo caso era stato quello dell'imprenditore Alessandro Proto, il quale dopo il fallimento della trattativa aveva pubblicamente denunciato un mancato rispetto degli accordi da parte dei Matarrese. Ben venga quindi una nuova cordata di imprenditori (ammesso che si riesca a trovarla) disposti a lanciarsi nell'impresa di salvare il Bari Calcio insieme ai cittadini. La vera domanda però resta un'altra: i Matarrese saranno davvero disposti a farsi da parte questa volta?
 

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