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Bari, Cornacchini: "Acireale squadra organizzata. Le critiche fanno parte del gioco"

Il tecnico dei galletti alla vigilia della gara interna contro i siciliani: "Concentrati sull'obiettivo finale: mancano ancora diverse battaglie. Futuro? Decide la società"

Tornato al successo in trasferta sul campo del Locri e forte di un vantaggio di 11 punti sulla seconda in classifica, il Bari si prepara ad ospitare l’Acireale per il 25° turno del Girone I di Serie D.

Sarà la penultima gara prima della sosta: l’obiettivo dei galletti è ottenere il massimo dalle partite con Acireale e Città di Messina (il 3 marzo, in trasferta) al meglio le due settimane di pausa del campionato in vista del rush finale verso il traguardo della promozione in Serie C.

Acireale avversario organizzato

La gara con l’Acireale, terza forza del girone, è stata presentata in conferenza stampa dal tecnico dei pugliesi Giovanni Cornacchini: "Incontreremo avversari in salute sul piano fisico e mentale. Sono terzi, possiedono una buona organizzazione di gioco, dovremo fare attenzione. Ci siamo preparati con serenità, consapevoli che questo non è l'ultimo scoglio del campionato. Restano ancora diverse battaglie da affrontare”.

“Le critiche fanno parte del gioco”

Nonostante I numeri della sua squadra gli diano ragione Cornacchini non è stato risparmiato dalle critiche nel suo percorso alla guida dei galletti: “Personalmente sto vivendo bene questa stagione. Essere obbligato a vincere è normale, siamo a Bari: quando si viene qui bisogna dare e ottenere il massimo. Per ora ci stiamo riuscendo nonostante una partenza in ritardo. Posso contare su una squadra molto forte per la categoria. Con un organico più debole avremmo dovuto lavorare maggiormente sul campo. Penso solo al traguardo finale. Le critiche? Fanno parte del gioco. Massacrano Allegri che ha vinto l'impossibile, figuriamoci”.

“Futuro? Decide la società”

Cornacchini ha parlato anche del suo eventuale futuro sulla panchina biancorossa: “Se la società deciderà di tenermi sarò contento. Non mi crea problemi il parere di chi dice che non posso allenare in C. Bari è una città che ha visto calcio importante e probabilmente vive ancora di ricordi: se non c'era De Laurentiis qualche difficoltà poteva esserci, ancora non ci si rende conto dell'importanza di questa società. Se si aspettavano un allenatore di blasone io non ci posso fare niente. Parleranno i risultati, sono molto sereno. Le difficoltà ci sono state e ci sono tutt’ora: bisogna vincere e convincere e non è sempre facile. Per riuscirci è necessario lavorare in continuazione, migliorare nei singoli e nel gruppo. Cercare di far convivere tutti i calciatori arrivati in estate non è stato semplice. Non conoscevo personalmente la maggior parte di loro a parte due o tre”.

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