rotate-mobile
Sport San Paolo

Bari calcio, la contro-conferenza di Montemurro e Rapullino

In diretta dall'Hotel Parco dei Principi la seconda parte del faccia a faccia con i Matarrese sul fallimento delle trattative di vendita della società

E' terminata all'Hotel Parco dei Principi l'attesa conferenza stampa di risposta del duo Montemurro-Rapullino alle dichiarazioni rilasciate alla stampa da Antonio Matarrese pochi giorni fa

17.01 - Montemurro annuncia una sorpresa a fine conferenza: "Le Società Sideralba e Nuova Meridionale Grigliati intendono versare 50mila euro in 20 borse di studio da assegnare tra le scuole baresi con l'auspicio che vadano a studenti bisognosi. La gestione dell'iniziativa verrà affidata al presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Puglia".

16.55 - Pistone attacca Biga: "Si è sostituito ai Matarrese. Da parte nostra le garanzie fornite da noi rientrano nell'elenco autorizzato dal Testo Unico Bancario".

16.50 - L'avv. Pistone prende ancora la parola: "La dilazione del pagamento era legata agli anni in cui i Matarrese avrebbero ottenuto la dilazione don l'agenzia delle entrate. La garanzia era il nostro contratto. Abbiamo ricevuto però offese serie da parte dei Matarrese. Dopodichè tutto è possibile".

16.47 - Montemurro non chiude però del tutto la porta: "Da parte nostra c'è ancora uno spiraglio. Il problema non è il prezzo. La soluzione si può trovare".

16.40 - Pistone sulla questione passività: "La famiglia Matarrese ha abbandonato le trattative perchè si è resa conto che i soldi degli acquirenti non erano sufficienti per coprire il debito. I Matarrese avrebbero dovuto attingere alle proprie finanze."

16.32 - Trattativa definitivamente chiusa? Per Montemurro sembra di sì: "Se vogliamo continuare a portare un discorso mediatico, noi non ci stiamo. Ci è stata sbattuta la porta in faccia. Non siamo abituati ad attaccare. Se avessero voluto, sui 4 punti controversi, sarebbe bastata una telefonata. Da parte loro c'è volontà di vendere, da parte nostra di comprare, ma ci sono condizioni impossibili. La cosa migliore è che Matarrese depuri il debito di 31 milioni e la venda. Noi non siamo un bluff. 

16.25 - Sempre l'avvocato De Nunzio sulla vicenda garanzie: "Nessuno aveva intenzione di allungare il debito. Non abbiamo chiesto garanzie sul pagamento, ma ne volevamo solo una: nel momento in cui dovesse risultare qualche inadempimento da parte della famiglia Matarrese, con una risoluzione del contratto, ci avrebbero dovuto restituire quello che avremmo messo ogni  mese e come somma a titolo iniziale. Non abbiamo chiesto garanzie sul debito. Non avevamo mai messo in discussione l'onorabilità dei Matarrese".

16.18 - Interviene anche l'altro esponente tecnico di M&R, l'avv. De Nunzio, sull'accusa dei Matarrese di rilasciare la società in caso di retrocessione: "Nel coordinamento delle norme mai si può leggere la previsione sul mollare la squadra in Lega Pro. C'era scritto che qualunque decisione avessero preso rispetto a questo piano. automaticamente non doveva pregiudicare la categoria di appartenenza. E' un'eventualità senza senso". "Follia" concorda Montemurro.

16.13 - Parla l'avv. Pistone, del collegio tecnico degli acquirenti: "Nella bozza inviata dai legali dei Matarrese il cda avrebbe dovuto assumere decisioni all'unanimità per questioni tecniche. Non era possibile, accettare una clausola del genere dal punto di vista tecnico e sportivo. Nel preliminare inviato da Biga si parlava di un acconto o una caparra di 2 milioni. Abbiamo optato per la scelta più a favore della società, da 1,5 milioni. Matarrese ci assicurò che il problema lo avremmo risolto in privato, senza tecnici. Matarrese era disposto a fare uno sconto".

16.04 - Rapullino parla anche dei soci latinoamericani che facevano parte della cordata: "I venezuelani ci sono e sono nostri partners dove facciamo la commercializzazione dei nostri prodotti. La società aveva potenzialità enormi. Quando abbiamo raccontato loro la situazione tecnica si sono raffreddati. Ci hanno detto di ripurirla e renderla trasparente. Dopo sarebbero entrati al 33%, come me e Montemurro. Il progetto avrebbe portato il Bari anche in Sudamerica. L'art. 5 dell'accordo è in bianco perché con Matarrese avevamo concordato di incontrarci con lui, faccia a faccia, senza tecnici per definire prezzo, acconto e modalità".

16.02 - Montemurro prosegue: "Il nostro discorso riguardava sponsorizzazione, marketing e un conto economico preciso. Tutti i documenti richiesti ci son pervenuti incompleti. Se avessimo firmato il venerdì, il giorno dopo non avremmo saputo nulla. Ci saremmo dovuti mettere le bende agli occhi e andare avanti".

16.00 - I programmi di Montemurro se avesse rilevato la società: "Volevamo dare una location al settore giovanile, con un centro sportivo da 5 ettari a Palese, cosa che in 36 anni non si era mai detta in questa città. Per questo diciamo che questa società, giocatori a parte, vale zero. I 6,5 milioni definiti tesoretto non erano disponibili. Nessuno ti regala niente. Il progetto era anche quello di portare la squadra in provincia, dando la possibilità di far giocare a Gioia del Colle la Primavera e gli Allievi nazionali, giocando la partita infrasettimanale il mercoledì in un luogo itinerante. Mi hanno dipinto come il sognatore. I tifosi in realtà vogliono sapere quali sono i programmi. Per anni sentiamo che Bari è un trampolino di lancio da parte dei giocatori. Cosa mi resta come tifoso? Cosa resta anche ai giornalisti? E' invece fondamentale un progetto".

15.57 - Ancora Montemurro: "Non volevamo gettare il guanto di sfida a nessuno né tantomeno speculare sulla famiglia Matarrese che ci ha detto come non navighi nell'oro. Non abbiamo chiesto alcuna dilazione di 10 anni. Sul nostro contratto rigettato c'era scritto N anni".

15,53 - L'industriale barese parla del famoso incontro con l'ex tecnico barese, definito scorretto da Matarrese: "Torrente pagò la cena, aveva il piacere di conoscermi quella sera. Con lui c'è stato un invito a cena. in quel momento stava trattando con più società. Dopo l'incontro ho chiamato Matarrese, non per scusarmi, ma per chiarire che quelle parole scritte non le avevo mai pronunciate. Noi abbiamo rispetto delle età e della storia, pretendendolo allo stesso modo".

15.51 - Montemurro descrive il progetto che avevano in mente per il Bari: "Avevamo parlato di un programma triennale. primo di transizione, poi si puntava ai play-off e quindi in Serie A perché non conviene restare in B. Non abbiamo illuso nessuno. Abbiamo cercato tutte le strade percorribili, fino all'autogestione".

15.43 - Montemurro comincia salutando i supporters: "Voglio ringraziare tutti i tifosi. Sono stati tre mesi lunghi. I tecnici hanno lavorato costantemente per trovare delle soluzioni. Provate ad acquistare un immobile che vale 300mila euro ipotecato per 1,5 milioni. Non è un problema di soldi. C'è qualcuno che ci ha offeso. E' un'operazione da 10 milioni, non da 100 miliardi. Siamo convinti che chiunque con delle capacità finanziarie enormi non può acquistare il Bari, per le condizioni attuali. Ci è dispiaciuto che qualche giornale abbia pensato che la nostra fosse un tentativo di raccogliere pubblicità".

15.42 - Rapullino chiude il suo intervento: "Matarrese ha detto che per prendere una società ci vogliono esperienza e garanzie. La competenza la si forma ogni anni, le garanzie ce le abbiamo, non siamo sceicchi ma abbiamo le spalle larghe. Io però non ho sentito parlare di un piano industriale e di progetti. Solo gli arabi e i russi ci mettono valanghe di soldi. In Italia le squadre hanno tutte progetti. Nella finale di Champions c'erano due squadre che hanno pianificato anno dopo anno.  Siamo imprenditori sani e giovani. Questa grinta la trasmettiamo a tutte le nostre aziende dove centinaia di lavoratori ricevono stipendi e contributi regolarmente, dove noi paghiamo tasse".

15.39 - Rapullino esprime la sua opinione sul valore della società: "Quando abbiamo proposto un confronto pubblico ci hanno risposto che avevano 36 anni di storia. Cosa siamo noi, dei delinquenti? Dal punto di vista puramente economico Matarrese invece ha riferito che negli ultimi hanno hanno messo 42 milioni di euro, 12 nell'ultimo anno, con 30 milioni di debiti. Una società che mi fa perdere 9 milioni di euro all'anno negli ultimi 7 anni l'avrei regalata".

15.37 - Gli ultimi particolari snocciolati da Rapullino: "Ci chiamano pochi giorni dopo dicendo che potevano ritenere valida la nostra proposta. Il 5 luglio arriva la bozza ai nostri tecnici. Parte il mio legale, il 12 luglio e ci chiama l'avv.Biga per i dettagli. Il 13 esce la dichiarazione di Matarrese nella quale diceva che eravamo scomparsi".

15.32 - L'imprenditore campano svela altri particolari: "Verso le 10.30 ci chiamano i loro tecnici per il comunicato congiunto che dovevamo fare. Volevano basarlo sulla sospensione della trattativa legato alle nostre garanzie. Assolutamente falso. Non siamo arrivati a discutere delle garanzie. Non eravamo d'accordo col prezzo perché lo avevano rinegoziato. Battibecco tra vari avvocati. Alla fine alle 11.30 Matarrese telefona a mio padre se era possibile scrivere la sospensione della trattativa nel comunicato, quando questo poi era già uscito 2 ore prima. 

15.31 - Ancora Rapullino: "Il 1 luglio vengo a Bari per l'appuntamento. La sera ci chiamano dicendo che ci saremmo dovuti incontrare fuori, a Roma, a casa Matarrese. Prendemmo l'avv. Biga all'altezza di Nola, visto che era bloccato con la macchina. Il dott. Giura, nell'incontro ci dice che avevano un'offerta di 15 milioni. Momenti di nervosismo per le tante cose insieme, anche perché in quel giorno avevano venduto Bellomo".

15.29 - Prosegue il racconto di Rapullino: "Ci siamo incontrati il 22 giugno proprio in questo albergo. Eravamo in tanti, forse troppi e questo è stato il primo errore. Altro incontro, il 18 giugno, al di là che abbiamo sempre corso a gli appuntamenti che ci venivano dati. Ci incontriamo a Roma gentilmente invitati dalla famiglia Matarrese. Mio padre offre 11,5 milioni con un acconto di 1,5 milioni dicendo che se c'era qualcun'altra che avesse offerto un euro in più non saremmo stati più interessati. Per noi l'accordo era fatto, anche con una stretta di mano, impegnandoci nei giorni successivi a definire i dettagli". 

15.25 - Rapullino attacca: "Il Bari vale economicamente zero come società. Qualsiasi azienda che non crea ricchezza e fa risultati negativi ogni anno, non ha valore. L'unico valore patrimoniale può essere uno stadio. Dal nostro punto di vista c'era solo una questione, inizialmente, riguardante la passione.

15.21 - Il socio campano di Montemurro rivela l'andamento della trattativa: "Il clima di lavoro con i Matarrese è sempre stato teso e denso di preoccupazioni. avevamo l'obiettivo di portare a casa il risultato. Nel primo incontro con i Matarrese abbiamo chiesto subito il valore della società. Non c'è mai stata data l'opportunità di conoscere il reale valore dell'As Bari. Abbiamo fatto una provocazione dicendo che forse poteva valere 5 milioni".

15.19 - Luigi Rapullino apre la conferenza stampa: "L'operazione non era alla nostra portata? Queste operazioni di questa entità le facciamo da diversi anni, ovviamente in altri settori. Non abbiamo assolutamente bisogno di pubblicità. Non ho mai rilasciato interviste ai media nazionali e locali. Abbiamo sempre cercato il basso profilo della trattativa".

15.08 - Nella sala conference dell'hotel ci sono proprio tutti: Paolo Montemurro, Luigi Rapullino, oltre allo staff tecnico-legale che ha accompagnato il duo pugliese-campano per tutta la trattativa. Numerose le testate presenti, sostanzialmente le stesse di due giorni fa, quando nella stessa hall c'era Antonio Matarrese. Si comincia.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bari calcio, la contro-conferenza di Montemurro e Rapullino

BariToday è in caricamento