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Galano e l'orgoglio non bastano. Al "Barbera", il Bari cede al Palermo

Il primo gol di Dybala firma la vittoria dei rosanero contro un Bari bello e sfortunato. Padroni di casa avanti con Lafferty al 16' della ripresa, subito raggiunto dalla gemma di Galano. A otto minuti dalla fine, il gol dell'argentino. Espulso Delvecchio

Vince il Palermo, come da pronostico. Peccato che il risultato non rispecchi quanto offerto dal campo. Perché il Bari visto al “Barbera” è stato uno dei più belli dell’intera stagione. Punito da una prodezza di Dybala, a cui la sorte decide di concedere la prima gioia in campionato, proprio nella sfida contro i Galletti. Per Alberti e i suoi ragazzi, tanti sorrisi per aver tenuto testa alla capolista, e per il gioco espresso, e tanti rammarichi per non aver capitalizzato il predominio territoriale manifestato nella prima frazione.

PRIMO TEMPO - Se si facesse guardare la partita ad un tizio che non abbia consultato prima la classifica, e gli si chiedesse quale delle due è attualmente la capolista, difficilmente darebbe una risposta favorevole al Palermo.
I primi trequarti d’ora della gara sono esclusivamente di marca barese. Squadra corta, con Delvecchio a guidare il centrocampo, e il redivivo Nadarevic in attacco sulla corsia mancina, raccolta in un fazzoletto di campo, pronta a trasformare il 4-3-3 in un 4-5-1 quando la palla ce l’hanno i padroni di casa.
Concetti semplici ma redditizi, quelli tradotti in campo da Alberti. Pressing sul cucitore di gioco Maresca, che gioca un primo tempo quasi osceno, e ripartenze fulminee con i terzini perennemente in appoggio ai due attaccanti esterni. L’asse verticale sinistro, è quello dove il Bari crea più problemi, sfruttando una superiorità offensiva, generosamente concessa anche dall’ardita quanto improvvida scelta di Iachini di schierare come esterno Stevanovic, bravo sì quando c’è da spingere, un po’ meno quando c’è da difendere.
Manca il gol ai biancorossi, che collezionano angoli, e occasioni importanti. Anche sulla destra il Bari va che è un piacere, come testimonia la traversa colpita da Defendi, su assisti di Galano. Ceppitelli e Nadarevic nel giro di un minuto, al 23’ e al 24’, fanno tremare Sorrentino, entrambi sugli sviluppi di un corner.
Il Palermo ha due sole occasioni, al 15’ con Lafferty, che sbuca alle spalle della difesa e si fa respingere il destro da Guarna, e poi al 38’ sempre con il nordirlandese che vince il duello in velocità con Polenta e serve Hernandez, il quale d’esterno anticipa Ceppitelli ma non centra la porta. Due fiammate in un primo tempo inguardabile dei padroni di casa, bersagliati dai fischi del pubblico, e gagliardo degli ospiti, poco premiati dal punteggio.  

SECONDO TEMPO – Lazaar è il volto nuovo proposto da Iachini, al posto del fantasma Daprelà. Il Palermo si trasforma, come certifica l’occasionissima che Hernandez sciupa dopo venticinque secondi. Non è solo il cambio a modificare il volto del Palermo, quanto l’atteggiamento tattico, e caratteriale. Il Bari però continua a tenere bene il campo, ma capitola al 16’, con il gol di Lafferty che corregge in rete il bel traversone di Lazaar. E’ la svolta? Macché. Passa un minuto e Galano trova il sinistro vincente a mezza altezza che va ad insaccarsi alla destra di Sorrentino. Botta e risposta che conferisce ulteriore vivacità ad un match piacevolissimo.
Il Palermo ci crede, ma deve rinunciare ad Hernandez, che prende un colpo al costato e lascia il posto a Dybala. Il Bari c’è anche se con il passare dei minuti cala il ritmo, e i rosanero guadagnano metri di campo. Alberti corre ai ripari inserendo Chiosa per Nadarevic, e passando ad un più abbottonato 4-4-2. Iachini sceglie Vazquez come ultimo cambio, al posto di Bolzoni.
Ancora una volta le scelte dalla panchina premiano Iachini. Vazquez confeziona l’assist dalla sinistra per Dybala, che gira di prima con il mancino, lasciando di sasso un immobile Guarna.
E’ il gol che spacca la partita, perché il Bari ha poche energie per raddrizzare una seconda volta il match. Alberti cerca nell’ex Cani, una risorsa offensiva in più, ma deve rinunciare a Delvecchio, che si fa espellere al 42’ per una manata a Maresca.
Spinti dall’orgoglio, i biancorossi cercano il gol, e ci vanno vicini per tre volte nel finale. Prima Galano, su punizione ben bloccata da Sorrentino, poi Joao Silva, che controlla e si gira spedendo il pallone di poco a lato, infine con Cani, che gira sul fondo un bel cross di Defendi dalla destra. Non basta. La sorte premia il Palermo, per il Bari solo complimenti, peccato che non portino punti.

PALERMO (3-5-2) Sorrentino; Munoz, Terzi, Andelkovic; Stevanovic, Bolzoni (33’st Vazquez), Maresca, Barreto, Daprelà (1’st Lazaar); Hernandez (23’st Dybala), Lafferty. A disposizione: Ujkani, Pisano, Troianiello, Vazquez, Verre, Ngoyi, Vitiello. All. Iachini

BARI (4-3-3) Guarna; Sabelli (42’Cani), Ceppitelli, Polenta, Calderoni; Defendi, Delvecchio, Sciaudone; Galano, Joao Silva, Nadarevic (32’st Chiosa). A disposizione: Pena, Lugo, Samnick, Varela, Zanon, Fossati, Beltrame. All. Alberti

ARBITRO: La Penna di Roma

MARCATORI: 16’st Lafferty (P), 17’st Galano (B), 36’st Dybala

AMMONITI: Andelkovic (P), Sciaudone (B), Joao Silva (B), Lafferty (P), Barreto (P), Dybala (P), Polenta (B),

ESPULSI: 42’st Delvecchio (B) per gioco violento

NOTE: Angoli: 5-7; Recupero 1’pt, 4’st

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