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VIDEO | Ordigni esplosivi della seconda guerra mondiale scoperti al porto: le operazioni di disarmo

I Palombari del Gruppo operativo subacquei (GOS) hanno sono intervenuti sui fondali marini dell'area, facendo esplodere i residuati bellici nel periodo 31 agosto-6 settembre

Un proiettile da 12 pollici americano, tre proiettili da 37 mm italiani, 246 colpi calibro 20/70 ed 1 granata d’artiglieria da 105 mm, tutti residuati bellici rimasti 'a riposo' sul fondale marino nelle acque antistanti il porto di Bari. A recuperarli e farli esplodere sono stati i Palombari del Gruppo operativo subacquei (GOS) del Comando subacquei ed incursori della Marina Militare, che dal 31 agosto al 6 settembre hanno condotto una delicata operazione nell'area.

Residuati bellici sui fondali marini vicini al porto: le immagini del recupero

La società (STES), incaricata di effettuare la ricerca di eventuali ordigni esplosivi sul fondale del porto di Bari durante le attività propedeutiche al dragaggio, ha segnalato la presenza di numerosi oggetti alla locale Capitaneria di Porto. A quel punto, per motivi di sicurezza, è scattata l'interdizione alla navigazione in quel tratto di mare ed è stata informata la Prefettura, che ha richiesto un intervento di bonifica d’urgenza.

Il racconto delle operazioni

I Palombari della Marina Militare distaccati presso il Nucleo Sminamento Difesa Anti-mezzi Insidiosi (S.D.A.I.) di Taranto, si sono immersi a 50 metri dalle banchine dove ormeggiano le navi da crociera, su un fondale compreso tra i 9 ed i 15 metri, identificando e rimuovendo gli ordigni esplosivi. Dopo averli rimorchiati, tenendoli a distanza di sicurezza, sono giunti in un’area individuata dall’Autorità Marittima, dove sono state condotte le operazioni subacquee che ne hanno permesso poi l'esplosione.

"Questo intervento rappresenta una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità - spiegano dalla Marina - in moltissimi porti e coste italiane, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione.
Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e distrutto un totale di 12.400 ordigni esplosivi residuati bellici, mentre dal 1 gennaio 2017 ne hanno già neutralizzati 16.011 dai mari, fiumi e laghi italiani, senza contare le migliaia di proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm che sono state rimosse" .
 

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