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Bari-Altamura, un "processo" a colpi di focaccia. E la condanna è...

L'udienza è tolta. Durante la manifestazione di venerdì al Circolo tennis di Bari le due focacce imputate sono state entrambe premiate e condannate allo stesso destino: farsi mangiare

“Il Collegio giudicante dichiara il non luogo a procedere, in quanto non sussistendo comunque fatti gastropenalmente rilevanti, l’azione è improcedibile e nessuna delle due Contendenti può far valere una sua supremazia, mentre entrambe, nella loro diversità, degnamente rappresentano le tradizioni gastronomiche della Puglia in qualsiasi contesto”. Questa è la sentenza della giuria presente al processo di venerdi al Circolo Tennis di Bari. Un ex aequo per le due focacce di Puglia.

La sfida che ha portato la focaccia altamurana e quella barese dietro al banco degli imputati è nata da una provocazione lanciata nel gennaio 2012 sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno dall’altamurano Onofrio Pepe, presidente dell’Associazione del Fungo Cardoncello, e per i conseguenti scritti e scambi polemici pubblicati sullo stesso quotidiano.  Polemiche acquisite al fascicolo del processo.

UN EX AEQUO PERCHE’ -  La Giuria Tecnica si è pronunciata, in primis, sull’assoluta incapacità di entrambe le Focacce contendenti di nuocere alla salute umana e, poi, sulla loro riconosciuta qualità, bontà ed eccellenza, nonché sulla loro capacità, escluso qualsiasi disturbo intestinale, di suscitare persino emozioni, ricordi e fantasie in tutti coloro che le assaporano e quotidianamente se ne cibano. Inoltre ha riconosciuto come un fatto positivo difendere il buon nome di ogni produzione attraverso la compilazione e registrazione di disciplinari, la costituzione di Marchi e Consorzi di garanzia e tutela e l’avvio di procedimenti per il riconoscimento della tipicità, come risulta abbia fatto la Focaccia Barese. E, ancora,  si è attenuta a un principio fondamentale quello “gastroprudenziale” per il quale tutti gli alimenti tipici e tradizionali, se ben prodotti e preparati a regola d’arte, secondo antichi o codificati disciplinari, senza adulterazioni e sofisticazioni e con l’utilizzo di materie prime di qualità, indipendentemente dall’area geografica di riferimento e provenienza, hanno pari dignità a tavola e degnamente rappresentano le tradizioni gastronomiche della Regione di appartenenza in contesti sia locali e nazionali che internazionali.

GLI ASSENTI Non hanno assistito al processo Mario Stacca, sindaco di Altamura; Michele Emiliano, sindaco di Bari; l’avvocato difensore della focaccia altamurana Raffaele Padrone sostituito dall’avvocato  Antonietta Clemente; gli “Uaragniaun”, il gruppo etno-pop della Murgia.

L’UDIENZA E’ TOLTA In una serata in cui, stando a quanto ci ha raccontato Roberta Alfieri una delle organizzatrici della originale e insolita manifestazione, “si respirava una bella aria dove la sana curiosità degli astanti  era ripagata dalla leggiadria con la quale venivano seriamente affrontati gli argomenti in cartello: la cultura”. E ora la condanna: “La Giuria Tecnica Condanna, in perpetuo, la Focaccia Altamurana e la Focaccia Barese ad essere mangiate e a rifondere le spese del Processo”.












 

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