Intrecci mafia-politica, sottufficiale dei carabinieri respinge le accuse
Nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip Vito Fanizzi, il comandante della stazione dei carabinieri di Altamura ha respinto le accuse di aver favorito il boss Bartolo Dambrosio attestandone falsamente la buona condotta
Respinge ogni accusa Nicola Loiudice, il comandante della stazione dei carabinieri di Altamura arrestato lo scorso 6 dicembre nell'ambito di un'inchiesta su presunti intrecci tra mafia e politica condotta dall procura di Bari.
Secondo quanto è stato riferito dal suo difensore, l'avvocato Michele Laforgia, nell'interrogatorio davanti al gip Vito Fanizzi alla presenza dei pm Desirè Digeronimo, Francesco Bretone e Roberto Pennisi, il sottufficiale avrebbe sostenuto che le violazioni che gli si contestano non sono addebitabili a lui. In particolare, Loiudice è accusato di aver favorito il boss di Altamura Bartolo Dambrosio non segnalando che Dambrosio non ottemperava regolarmente all'obbligo di firma e avendone falsamente attestato la buona condotta.
Lo scorso 6 dicembre insieme a Loiudice furono arrestate altre due persone, che è avvalso invece della facoltà di non rispondere. Giuseppe Antonio Colonna, in carcere a Bari per i reati di associazione mafiosa, usura, estorsione, detenzione e porto illegale di armi da guerra con relative munizioni e sostanze esplodenti, che venerdì scorso ha chiesto il rinvio dell'interrogatorio, per non aver letto fino in fondo l'ordinanza d'arresto a causa di problemi di salute, e Mario Dambrosio, fratello del defunto boss Bartolo e in carcere a Taranto con le stesse accuse,
E' previsto intanto per domani l'interrogatorio dell'altro sottufficiale dei carabinieri coinvolto nell'indagine, Massimo Carotenuto, attualmente sospeso, il quale rischia l'interdizione per le stesse accuse addebitate a Loiudice.