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Aggressioni agli operatori sanitari, la richiesta dei medici: "Immediata chiusura delle sedi non idonee"

La presa di posizione dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Bari a seguito del molplicarsi di episodi di violenza: "Da anni denunciamo condizioni di insicurezza"

Chiudere immediatamente sedi di guardia medica e presidi sanitari che risultino non idonee a tutelare la sicurezza di medici e cittadini. A fronte del moltiplicarsi di episodi di violenza che vedono come vittime gli operatori sanitari, i medici fanno sentire la propria voce.

La richiesta di chiusura dei presidi insicuri è stata formalizzata nei giorni scorsi dal Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Bari, "in seguito - si legge in una nota - al susseguirsi di aggressioni ai danni degli operatori sanitari e alle dichiarazioni dei direttori generali delle ASL di Bari e Taranto sulla mancata adozione delle idonee misure di sicurezza nelle sedi di continuità assistenziale".

L'uccisione di Paola Labriola e il tema sicurezza

È dal 2013, dalla tragica uccisione di Paola Labriola - ricostruisce l'OmCeo - che l’Ordine denuncia le diffuse condizioni di insicurezza in cui i medici sono costretti ad operare. A settembre dello scorso anno i Presidenti degli Ordini pugliesi avevano incontrato il Presidente Emiliano per discutere di possibili soluzioni alle drammatiche condizioni di sicurezza. Il 10 novembre scorso l’intero mondo sanitario, guidato dagli Ordini e dai sindacati, era sceso in piazza a Bari per protestare contro le inaccettabili condizioni di rischio in cui i medici sono costretti a svolgere il proprio servizio. Su proposta del Presidente Anelli si è costituito a livello nazionale l’Osservatorio permanente per la garanzia della sicurezza e per la prevenzione degli episodi di violenza, la cui costituzione è stata annunciata dal Ministro Lorenzin proprio a Bari lo scorso febbraio.

Anelli: "Asl senza soldi, rischi inaccettabili"

Ma da allora in concreto nulla sarebbe cambiato. "È inaccettabile che strutture pubbliche da anni non ottemperino gli obblighi di legge per garantire la sicurezza di cittadini e operatori - dichiara Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine di Bari - Le Asl si giustificano dicendo di non avere i soldi ed espongono quotidianamente i colleghi al rischio di aggressioni. Ma possiamo mai accampare motivazioni economico-finanziarie quando si parla di sicurezza? Quanto vale la vita di un essere umano?".

A questo proposito, l'Omceo Bari rende noto che, "a seguito delle dichiarazione del Dg dell’Asl Bari alla trasmissione “Non è l’Arena”, l’Ordine ha inviato una lettera al Direttore Generale della Asl, Vito Monatanaro e ha chiesto al comandante dei Nas di poter accedere al verbale delle ispezioni svolte presso le sedi Asl". "È improrogabile - concludono i medici - che sia garantita la massima sicurezza ai cittadini ed ai medici con l’immediata chiusura delle sedi non idonee e la riorganizzazione del servizio stesso con modalità che non espongano i colleghi a condizioni di rischio, senza alcun pregiudizio economico e occupazionale per il personale medico".
 

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