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Cittadini allertano l'Amiu che sgombera i cartoni dei senzatetto. Incontra: "È la loro casa, siate solidali"

I volontari dell’associazione sono contrariati da ciò che è accaduto mercoledì 17 febbraio: "Non serve cacciare chi secondo alcune persone non è degno neanche di un pezzo di strada su cui riposare"

“Capiamo, ma non tolleriamo, le lamentele dei cittadini che vivono nei pressi dei giacigli dei senza dimora che hanno costretto l'Amiu a sgomberarli”. I volontari dell’associazione Incontra, impegnata quotidianamente nell’assistenza dei senzatetto della città di Bari, sono contrariati da ciò che è accaduto mercoledì 17 febbraio. Gli operatori della municipalizzata Amiu sono intervenuti in più zone del centro cittadino per rimuovere i cartoni riposti in alcuni punti protetti da persone senza fissa dimora, sgomberandole. Lo hanno fatto su sollecitazione di alcuni cittadini che hanno insistito per il ripristino del “decoro” tra corso Italia e piazza Balenzano. I senza dimora sono stati così costretti a riattrezzarsi per passare incolumi la notte trovando altri luoghi. L’unità mobile dell’associazione che si muove fino a notte per far visita a queste persone e dar loro conforto, cibo, coperte e altro materiale necessario, ha così dovuto fare appello affinché i cittadini segnalassero dove si trovavano i senzatetto accampati per la notte, non più presenti nei soliti luoghi.

“Molti hanno risposto all’appello – racconta Michele Tataranni, presidente di Incontra – e ci hanno segnalato i luoghi dove abbiamo rintracciato i nostri amici. Ne mancano però all’appello due. Molti non erano tornati in quella che è la loro casa per paura, erano quasi tutti allarmati e in tanti hanno perso i loro oggetti personali, coperte, biancheria, vestiti. È come se qualcuno venisse a portar via le nostre cose dalla nostra casa e dovessimo ricominciare tutto daccapo. L’Amiu – aggiunge – ha fatto il suo dovere una volta incaricata, ma alcuni cittadini dovrebbero capire esattamente le situazioni”. Tataranni racconta delle difficoltà di queste persone, che scelgono dei punti della città perché riparati dal vento e dal freddo

“La maggior parte di loro – spiega ancora – non la vedrete di giorno nei giacigli. Perché alle 6 del mattino va via, ripone i cartoni e le cose e con una scopa ripuliscono, come accade per i tanti che trovano rifugio tra corso Italia e il cinema Galleria, ora chiuso per la pandemia. Non serve fare partire in maniera anonima una telefonata alle istituzioni con lo scopo di cacciare chi secondo alcune persone non è degno neanche di un pezzo di strada su cui riposare (spazzando via anche quel poco che rappresenta il suo tutto), ma al contrario bisognerebbe essere partecipi alla vita sociale. La città di Bari è una delle prime in tutta Italia ad offrire assistenza ai senza dimora ed a tutti coloro che vivono ai margini della povertà, grazie alla rete tra assessorato Welfare e le associazioni di volontariato”. Tataranni e tutti i volontari di Incontra fanno quindi un appello alla città: “Servono ora sacchi a pelo, coperte e biancheria intima nuova per queste persone. Aiutiamole”.

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