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Martedì, 3 Ottobre 2023
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Sempre più giovani soffrono di disturbi legati all'alimentazione. Da inizio anno 80 casi gestiti dall'Asl Bari

Un numero significativo, spiega l'azienda sanitaria locale, con una crescita che riguarda i ragazzi sotto i 14 anni

Un'ottantina di casi, tra anoressia, bulimia e altri disturbi dell'alimentazione, sono stati presi in carico dalle strutture sanitarie dell'Asl Bari da inizio anno. Un numero significativo, spiega l'azienda sanitaria locale, che riguarda sempre di più i giovani, anche sotto i 14 anni.

Sul versante dei Disturbi del Comportamento Alimentare (Dca), che in Italia colpiscono un giovane su tre, il Dipartimento Medicina dell’Età Evolutiva dell'Asl Bari è fortemente impegnato nel formare e dedicare le professionalità per innovare l’approccio terapeutico, finalizzato alla prevenzione ed alla cura.  E’ la materia complessa alla quale intende dare risposte il corso di formazione “I Disturbi del Comportamento Alimentare in Età evolutiva”, sottotitolo “Dalla diagnosi al trattamento multidisciplinare Ospedale-territorio”, articolato in tre moduli, l’ultimo in programma ieri 26 giugno e oggi 27 giugno nella Sala Convegni dell’Ospedale San Paolo di Bari. Questa prima edizione è stata dedicata esclusivamente agli operatori sanitari del Dipartimento Medicina dell’Età Evolutiva: neuropsichiatri infantili, pediatri e infermieri ospedalieri, psicologi, educatori, terapisti della riabilitazione psichiatrica.

"Stiamo osservando un certo aumento dei casi clinici - spiega il dottor Mariano Manzionna direttore del Dipartimento Medicina dell'Età Evolutiva dell'Asl Bari - anche legati al periodo post-pandemico e per questo abbiamo iniziato ad attivare, con la formazione, un gruppo di lavoro per delineare una presa in carico multidisciplinare che operi su diversi piani, dalla prevenzione alla cura".

"I casi di DCA sono aumentati del 30% - spiega la psicologa della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza Marina Di Cagno - e le richieste di prima visita del 50%, con un aumento della patologia di quasi il 40% rispetto a qualche anno fa e con un ulteriore abbassamento dell’età di esordio sotto i 14 anni. Gli adolescenti sono vulnerabili, timorosi del giudizio sociale e di quello dei pari, soprattutto nella fase di costruzione della propria identità. Le famiglie, i genitori richiedono percorsi di “parent training” personalizzati. Per la nostra esperienza, intercettare l’esordio, i primi segnali di un sospetto DCA a 9-11 anni significa intervenire tempestivamente, programmare la cura personalizzata, migliorare la prognosi".

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