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Assorbenti gratuiti nei bagni dell'Università, la campagna di Link: "Tassati come beni di lusso"

Da ieri nei diversi Dipartimenti sono comparsi i 'tampon box', scatole rosa in cui si possono lasciare assorbenti e tamponi da far utilizzare ad altri. Una protesta condivisa da 'Non una di meno'

"Le mestruazioni non sono una scelta, la solidarietà sì". Da ieri il messaggio è presente in molti dei bagni dei vari dipartimenti dell'Università di Bari. Subito sotto, una scatola rosa, il 'tampon box'. Al suo interno chi vuole può lasciare un tampone o un assorbente pulito da condividere con chi ha bisogno. È la campagna #aciclolibero, lanciata dall'associazione studentesca di Link e dal movimento femminista 'Non una di meno'.

Al centro della 'guerra dei tamponi', la tassazione su questa tipologia di beni, che "arriva al 22%, come se fosse un bene di lusso" spiegano dall'associazione studentesca. Da qui l'idea di strutturare un sistema di 'tampon sharing', così da garantire una rete di solidarietà tra studentesse.

Lo sciopero dell'8 marzo

Quello degli assorbenti troppo cari - "in altri Paesi non sono tassati e sono presenti distributori gratuiti anche in scuole e università " assicurano da Non una di meno - sarà una delle problematiche che saranno portati all'attenzione della popolazione durante la manifestazione 'L'otto marzo', in programma anche a Bari nel giorno della Festa della donna.

Uno 'sciopero globale femminista', che si tradurrà in un corteo in partenza dalle 18 al Molo San Nicola per protestare contro "le violenze perpretate quotidianamente contro le donne".

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