Baby gang in Puglia, aumentano i reati: "È cresciuto il disagio giovanile, servono psicologi nelle scuole"
Il commissario straordinario dell'Ordine degli psicologi della Puglia, Giuseppe Luigi Palma, ha commentato i dati del rapporto 'Transcrime' che analizza il fenomeno delle bande giovanili in Italia: negli ultimi 5 anni, nella regione, è salita la presenza della criminalità minorile
Il fenomeno delle baby gang è in crescita in Puglia. Gli allarmanti dati, certificati dall'indagine 'Transcrime', segnala una preoccupante ascesa del fenomeno legato alla delinquenza minorile nella regione. Il report, realizzato dal centro di ricerca interuniversitario sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica di Milano, Alma Mater Studiorum Università di Bologna e dell’Università degli Studi di Perugia, analizza l'aumento della presenza nel territorio delle bande giovanili negli ultimi 5 anni. I dati sono stati raccolti grazie alla collaborazione con In collaborazione con la Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno e con il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità del Ministero della Giustizia.
"Occorre un'azione preventiva strutturata e unificata che parta da una cooperazione tra istituzioni, politica, famiglia e scuola, in stretta collaborazione con gli psicologi", commenta il commissario straordinario dell’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia, Giuseppe Luigi Palma, in riferimento al rapporto di 'Transcrime'. Dalla mappatura, che mostra le diverse caratteristiche di baby gang e la loro presenza sul territorio, si evince, infatti, che il fenomeno è in crescita in Puglia.
Negli ultimi anni, complice la pandemia da Covid, sono tornate prepotentemente al vertice delle emergenze sociali forme di marginalità e di povertà educative, strettamente connesse a fenomeni di devianza e di criminalità. Sono all’ordine del giorno episodi di prepotenze e rabbia selvaggia che coinvolgono ragazzi sempre più giovani.
"Il disagio psicologico dopo la pandemia, soprattutto tra i più giovani, è cresciuto a dismisura - spiega Palma - È necessario prevedere la figura dello psicologo nelle scuole, offrendo agli studenti spazi di ascolto e confronto con professionisti psicologi, al fine di individuare, intercettare nei giovani segnali che celano un disagio".