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Venerdì, 29 Settembre 2023
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Legge e risponde alle domande mentre gli rimuovono un tumore al cervello: 12enne operato al Policlinico

Il piccolo paziente è rimasto sveglio durante l'esecuzione del delicato intervento, svolto dall'équipe di neurochirurgia universitaria dell'ospedale barese. L'operazione, durata 5 ore, è perfettamente riuscita ed il bambino non ha riportato alcun deficit

Il piccolo paziente rispondeva con precisione alle domande poste dalla neuropsicologa, durante l'esecuzione del delicato intervento per la rimozione di un tumore al cervello grande quanto una pallina da ping pong. L'operazione è stata effettuata su un 12enne dall’équipe del professor Francesco Signorelli nel Policlinico di Bari. Gli specialisti dell’unità operativa di Neurochirurgia universitaria hanno localizzato la massa tumorale nelle aree cerebrali che controllano la produzione e la comprensione del linguaggio.

Dopo una iniziale fase di sedazione in sala operatoria il ragazzo è stato svegliato e guidato nell’esecuzione dei diversi compiti di denominazione, lettura e comprensione del linguaggio, gli stessi proposti durante il training preoperatorio, ed ha completato tutte le fasi senza alcuna esitazione.

Legge e parla durante l'intervento, il racconto del medico che lo ha operato

La procedura di 'awake surgery', l’intervento di neurochirurgia effettuato con anestesia locale che prevede che il paziente resti vigile e collaborativo, è stata così eseguita per la prima volta su un paziente di età pediatrica al Policlinico di Bari.“Due episodi di blocco della parola e la localizzazione della lesione nei pressi dell’area del cervello che controlla la produzione del linguaggio spiega il direttore dell’unità operativa di Neurochirurgia universitaria, Francesco Signorelli - ci hanno fatto propendere per l’esecuzione dell’intervento di resezione della massa neoplastica da sveglio”. 

“Eseguiamo di frequente questi interventi sugli adulti – continua Signorelli – I benefici associati a questo tipo di procedura sono molteplici tra cui la massima preservazione della funzionalità della parte sana del cervello durante l’asportazione radicale della neoplasia. I rischi invece, in questo caso, erano strettamente legati alla giovane età del paziente ed all’iniziale incognita riguardo il suo grado di cooperazione alla procedura”.

L’asportazione della lesione cerebrale è durata circa cinque ore, nell’equipe del professor Signorelli è stata inserita anche la neuropsicologa Simona De Santis che ha posto le domande al bambino. L’intervento è riuscito, c’è stata l’asportazione completa del tumore e il giovanissimo paziente non ha riportato alcun deficit.

"Nel 2021 abbiamo evitato a 50 famiglie di dover andare fuori dalla Puglia per eseguire un intervento neurochirurgico che interessava i loro figli - sottolinea il direttore generale del Policlinico di Bari Giovanni Migliore - Solo in un grande ospedale multispecialistico e con équipe di grande esperienza è possibile conseguire questi risultati”.

Il piccolo paziente è arrivato prima in oncoematologia pediatrica e per la preparazione ha eseguito una settimana di training neuropsicologico, gestito dal team di psicologi dell’ambulatorio di neuropsicologia clinica diretto dalla professoressa Maria Fara De Caro, al termine del quale si è dimostrato perfettamente capace di svolgere tutti i compiti che gli sarebbero stati riproposti durante l’intervento chirurgico.
 

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