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"Un festival dell'Architettura a Bari": dal Comune il bando per professionisti e addetti ai lavori

L'Amministrazione intende proporre un format che si focalizzi sul tema “Bordi, limiti e frontiere” e, nello specifico, trasformazioni e dinamiche architettoniche e urbane nei territori di frontiera

Bari potrebbe ospitare in futuro un Festival dell'Architettura: sul portale istituzionale del Comune è stato pubblicato un avviso per selezionare partner qualificati e professionali con l'obiettivo di condividere l'iniziativa e allargarne il più possibile la partecipazione. Il bando del MInistero dei Beni Culturali scadrà il 30 settembre 2019: a disposizione 80mila euro per organizzare tre eventi al Nord, al Centro e al Sud Italia

Il Comune di Bari intende proporre un format che si focalizzi sul tema “Bordi, limiti e frontiere” e, nello specifico, trasformazioni e dinamiche architettoniche e urbane nei territori di bordo o di frontiera, soprattutto se interessate da fenomeni geopolitici di tipo migratorio, in ingresso o in uscita, in atto o passati, processi transdisciplinari di frontiera, che contaminano il fare architettura attraverso le arti o discipline umanistiche e scientifiche, pratiche innovative di produzione architettonica o trasformazione urbana ancora ai limiti dei protocolli codificati dalle prassi e dalle norme. Previsto anche un focus spazi, luoghi e contesti che, per essere stati inglobati dalla crescita della città, o espulsi dalla sua ritrazione, o ancora rimasti vittime di trasformazioni mal governate che li hanno resi residui o scarti, si trovano nella condizione contingente di fungere da bordo, o di costituire un margine. Tra i contenuti, anche lo studio di fenomeni sociali che identificano dinamiche di frontiera territoriali o urbane, che possono essere indagati attraverso le arti visive e performative oppure attraverso indagini socio-antropologiche e giornalistiche.

“Per la città di Bari questa è un’occasione per attestarsi il titolo di capitale del Mezzogiorno - spiega il sindaco Antonio Decaro -. In questi anni abbiamo dimostrato di poter accogliere eventi nazionali e internazionali, oltre ad aver avviato una serie di riflessioni e progettazioni che in questo momento rendono la nostra città un luogo di trasformazione urbana e sociale. Non è un caso che la nostra proposta metta al centro della riflessione i territori di frontiera come emblema delle contaminazioni con differenti culture ed elementi. Crediamo, infine, che la nostra città possa esprimere grandi potenzialità e professionalità su questi temi e possa entrare di diritto nel dibattito nazionale sul futuro dell’architettura e dei nostri territori”.

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