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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Da largo Sorrentino a corso Mazzini, come l'urbanistica tattica del BiArch ha trasformato la città

Il Festival lascia il segno tra le strade di Bari con opere di urbanistica ed esperimenti architettonici che mutano aspetto e fruizione di piazze e vie. Poli: "I cittadini sperano che il nostro intervento resti"

Sedute che trasformano un parcheggio auto in un piccolo salotto urbano alla portata di tutti in corso Mazzini. Un’ideale marea di linee in largo Giannella, dove sono sbucate fioriere e sedute, assieme alla panchina di libri con affaccio sul mare di Hug City Frame in piazza Diaz. Un’installazione in grado di realizzare un’area protetta dal traffico con piante e una struttura in grado di ospitare proiezioni aperte a tutti in largo Sorrentino. Il Festival BiArch lascia il segno nel cuore di Bari e tra le sue strade fino al 20 settembre attraverso opere definite di urbanistica tattica. Esperimenti architettonici che trasformano microcosmi all’interno del contesto cittadino e provano a tracciare futuri possibili nel rapporto tra cittadini e città. Tra Mare, confini e frontiere, temi del Festival, famiglie, ragazzi, commercianti, persone che frequentano corso Mazzini, contenti di poter utilizzare diversamente spazi destinati ad altro con Barriere di incontro.

Biarch, l'urbanistica tattica trasforma la città

“È un intervento che ci sta donando enormi soddisfazioni – racconta Francesco Poli, architetto per Lan, Laboratorio architetture naturali, e Making soon – e spiego il motivo: quando residenti e commercianti ci hanno visti arrivare con gli attrezzi sulla futura piazza, ci hanno criticati per la riduzione dei parcheggi. C’era molta diffidenza, ma dopo la colorazione della pavimentazione a opera di Nico Skolp il clima è iniziato a cambiare. Con la sistemazione delle panchine in legno è migliorato ancora, la gente ha cominciato fin da subito a prendere posto. Ora molti di loro si dicono molto rattristati dal fatto che sia solo un intervento temporaneo. Abbiamo raccolto diversi pensieri scritti e il 99 per cento era positivo. Abbiamo centrato in pieno – aggiunge – le esigenze del quartiere, un parcheggio trasformato in una piazza vivibile e attrezzata, ciò che serviva a chi quel quartiere lo vive”.

Quella di corso Mazzini è tra le opere che si candida a continuare a incidere sulla trasformazione urbanistica della città. “Alcuni commercianti durante l’installazione – conferma Alessandro Cariello, architetto, componente dello staff del sindaco Antonio Decaro e curatore del Festival - hanno offerto il caffè agli operatori di Cellule creative, Lan e Making soon. Il progetto prevede una serie di arredi urbani a partire dai New Jersey, moduli stradali in cemento utilizzati come barriera di sicurezza che, grazie a dei laboratori di autocostruzione si sono trasformati in sedute, piani d’appoggio e aiuole. Immaginiamo poi l’impatto positivo che potrà avere con l’avvio della scuola Bianchi Dottula e con le attività del vicino Spazio13”.

A Largo Giannella ci sono le sedute tracciate lungo le linee che ricongiungono il piazzale al mare e le fioriere. Mancano però ancora i fiori, per problemi tecnici. Il grande piazzale sul lungomare ha assunto un aspetto diverso. Tutto rientra nella filosofia dell’ampliare lo spazio esterno per il tempo libero con più superficie fruibile per i cittadini, nell’ottica di rispondere alle strategie post pandemiche della città. “Riattiviamo spazi sottoutilizzati -  aggiunge Cariello -  o ne allestiamo di nuovi”. Filosofia alla quale risponde alla perfezione largo Sorrentino e il suo Giardino Temporaneo a cura di Adua e Suhd. Un’oasi verde a disposizione di cittadini e viaggiatori, vista la vicinanza della stazione e delle fermate dei bus extraurbani, con possibilità di sosta e riposo, incontro con le persone nel rispetto delle distanze e accesso a filmati culturali.

“È un modo diverso di guardare la città appena arrivi – racconta Claudia, una viaggiatrice in attesa del bus che la porterà a Matera – o quando parti, utilizza uno spazio prima vuoto. Meglio così”.  Una novità quindi che riscuote curiosità e voglia di cambiamento, in attesa che i vicini cancelli dell’ex caserma Rossani si aprano per poter accedere e godere del nuovo grande parco al suo interno.

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