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Martedì, 23 Aprile 2024
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Bus a guida autonoma, il primo circolerà a Bari nella primavera 2022. Di Sciascio: "I cittadini si abitueranno"

La sperimentazione partirà dal prossimo anno con un mezzo da 15 posti utilizzabile dagli utenti su percorsi definiti. A raccontare la rivoluzione della mobilità è l'assessore alla Trasformazione digitale

I bus a guida autonoma arriveranno presto a Bari. La sperimentazione partirà dalla primavera del prossimo anno con un mezzo da 15 posti che circolerà per le strade del capoluogo e sarà utilizzabile dai cittadini lungo i percorsi prestabiliti. A raccontare la rivoluzione dei trasporti è Eugenio DI Sciascio, assessore comunale alla Trasformazione digitale.

“Siamo stati con l’assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia all’Innovation lab di Tim a Roma – spiega – assieme a Paolo Pate, presidente del Consorzio Asi e Michele Ruta del Politecnico di Bari. Abbiamo visionato l’autobus che comta tecnologia francese, Navya. Abbiamo constatato la sua sicurezza e la capacità di essere programmato per più funzioni: si immagini un bus che può trasportare persone di giorno e monitorare il territorio di notte, che possa fare tragitti in maniera intelligente, arrestarsi alle fermate solo in presenza di passeggeri attraverso delle app o segnalare, e questa è una tecnologia applicabile anche ai mezzi tradizionali, la presenza di persone in attesa alla fermata che altrimenti gli autisti non vedrebbero”.

La sperimentazione sarà portata a Bari attraverso la casa delle tecnologie emergenti che ha anche tra le aziende collaboratrici la stessa Tim. Sarà a costo zero per l’amministrazione che poi passerà alla programmazione per l’acquisto di mezzi destinati nei prossimi anni a sostituire se pur parzialmente quelli tradizionali.

“Il tema che dovremo affrontare nell’immediato è quello educativo per i cittadini – aggiunge ancora Di Sciascio – che dovranno abituarsi e fidarsi di mezzi che viaggiano senza autista e senza un volante. La loro sicurezza è garantita, in Francia sono già utilizzati in alcuni contesti urbani. Sono bus che vanno a velocità ridotta e a trazione elettrica. A Roma abbiamo provato a tirargli davanti delle palle o porre altri ostacoli, la risposta è stata più che efficiente. Basta programmarlo per un percorso ed è in grado di rispondere a ostacoli e imprevisti”. Il futuro investimento del Comune sarà sicuramente legato all’acceso a finanziamenti ma allo stesso tempo sarà necessario per stare al passo con i tempi. Ogni bus costa tra i 250 e 300 mila euro.

“Questa tecnologia è il futuro – sottolinea ancora l’assessore ed ex rettore del Politecnico – e non possiamo certo farci trovare impreparati, del resto quelli attuali non costano meno di 150 mila euro. Rassicuro poi i dipendenti delle aziende di trasporti che non li sostituiranno da un giorno all’altro, però il mondo cambia e ci sono attività che diventeranno necessariamente diverse. Ci sarà in futuro necessità, ad esempio, di personale formato e specializzato nella programmazione, nel collaudo e nella manutenzione di questi nuovi bus. Il grande tema poi sarà quello della cosiddetta logistica dell’ultimo miglio, destinata a una profonda trasformazione attraverso i mezzi a guida autonoma”.

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