Bari vuole diventare la Capitale della Cultura 2021: da San Nicola ai teatri, il 'concept' che fa sognare la città
Il capoluogo pugliese sfida altre 43 città che hanno manifestato il proprio interesse all'evento che consente di ottenere un finanziamento premio da 1.5 milioni di euro per l'organizzazione degli eventi
Dalle tradizioni di San Nicola, ai teatri riaperti e da valorizzare: Bari ha presentato il 'concept' di candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2021, rispondendo al bando pubblicato dal Mibact. Il capoluogo pugliese sfida altre 43 città che hanno manifestato il proprio interesse all'evento che consente di ottenere un finanziamento premio da 1.5 milioni di euro per l'organizzazione degli eventi.
Il Comune ha lanciato una call aperta a tutti i soggetti del territorio - enti, istituzioni, operatori in forma associata - che esprimano competenze in ambito di progettazione e/o produzione culturale o che vogliano sostenere la candidatura come sponsor. “L’appuntamento del 2 marzo, data in cui consegneremo il dossier di candidatura di Bari Capitale italiana della cultura 2021, rappresenta per noi un punto di partenza - ha detto il sindaco Antonio Decaro stamane durante la conferenza di presentazione del concept -. Perché questa avventura per la città di Bari ha senso solo se diventa una sfida collettiva, a cui aderiscono fisicamente o progettualmente tutti gli attori, istituzionali, culturale e sociali del territorio, ognuno con la sua idea e competenza, fino ai 41 Comuni dell’area metropolitana che di fatto sono parte di questa candidatura. È importante per noi rimarcare la coralità di questo progetto perché si comprenda fino in fondo che il dossier che costruiremo rappresenterà in ogni caso il manifesto culturale della città di Bari su cui lavoreremo nei prossimi anni"
"Partendo da questa idea - ha aggiunto Decaro - abbiamo deciso di incentrare questo lavoro sul culto nicolaiano, attraverso l’analisi e l’interpretazione del rapporto di identificazione tra San Nicola e Bari che è millenario e profondo, oltre ad essere e completamente trasversale per ceto sociale, credo religioso e quartiere. Ogni anno il Corteo storico aumenta la sua portata e testimonia la grande adesione popolare ad una festa, quella del nostro maggio, che va trasformandosi sempre più in un evento culturale di straordinaria attrattività turistica, così come il 6 dicembre assistiamo all’arrivo di migliaia di pellegrini che scelgono Bari in nome di San Nicola, il simbolo che nei secoli ha reso la nostra città famosa in tutto il mondo. Si passa dall’interesse sempre più forte dei Paesi slavi e dell’area mediterranea, di fede cristiana e ortodossa, tra cui la Russia, la Serbia, la Bulgaria, la Romania, al nuovo scenario dei Paesi protestanti e nordici legati al mito di Santa Claus, come gli USA e l’Olanda. Abbiamo tra le mani un simbolo religioso ed ecumenico che unisce le culture e le religioni - si pensi alla presenza di Papa Francesco, che per due anni consecutivi ha scelto Bari come città di pace e di dialogo - ma l’icona nicolaiana è sempre più un simbolo che si afferma con forza anche nella cultura laica, portando con sé messaggi positivi di accoglienza, contaminazione e dialogo".
"Con questa candidatura - ha rimarcato il primo cittadino - vogliamo animare e riempire di contenuti i tanti contenitori finalmente riaperti alla città (l’ex Teatro Margherita, il Teatro Piccinni, il Museo di Santa Scolastica, l’Auditorium Nino Rota), vogliamo dare corpo alla riqualificazione della linea di costa e vivere il nostro mare, vogliamo coinvolgere le università, i teatri, i cinema, le scuole, le parrocchie e gli spazi pubblici dei nostri quartieri, che saranno parte attiva nella programmazione. Bari intende affermare la sua presenza sullo scenario nazionale e aggregare la comunità attorno a una sfida ambiziosa. Una sfida non contro qualcuno ma per dimostrare a noi stessi che la città ha raggiunto una sua maturità in termini di consapevolezza, di programmazione culturale, di attrattività turistica e di partecipazione civica. Una sfida che coinvolge sullo sfondo l’intera città metropolitana, che partecipa con Bari attraverso il suo patrimonio di centri storici di pregio, località UNESCO, spazi museali di valore, chiese e chiostri, filiere enogastronomiche, festival di musica, letteratura e teatro e una trama di operatori e associazioni che rende vivace e forte la nostra proposta culturale e turistica” ha concluso il sindaco.