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Bari senza Fiera del Levante, Fratelli d'Italia attacca davanti al cancello chiuso: "Fallimento di Emiliano e Decaro"

Sit-in prima del giorno in cui ci sarebbe dovuta essere l'inaugurazione della Campionaria: "Grave perdita per l'indotto e per l'ente stesso, ma tutto tace", mentre i consiglieri d'opposizione sottolineano "le scelte sbagliate a monte" con la realizzazione di ospedale Covid e hub vaccini

Una finta inaugurazione in assenza di quella che, per tradizione, sarebbe dovuta esserci. Una sorta di presidio per ricordare la desolazione di cancelli chiusi e il deserto tra i viali. Fratelli d’Italia attacca il governatore Michele Emiliano e il sindaco Antonio Decaro sulla Fiera del Levante. Lo fa con una conferenza stampa convocata davanti all’ingresso di piazzale Triggiani. Presenti tra gli altri i consiglieri regionali Ignazio Zullo e Francesco Ventola e il segretario provinciale del partito di Giorgia Meloni, Michele Picaro, oltre al consigliere comunale di Bari Filippo Melchiorre.

“Emiliano – ha attaccato Giannicola De Leonardis, vice presidente del Consiglio - ha voluto imitare la Lombardia, ma a Milano la fiera del mobile si è organizzata e conta centinaia di migliaia di visitatori. Inoltre lì l’ospedale Covid lo hanno costruito i privati non la Regione spendendo 25 milioni di euro. La sensazione – aggiunge – è che i 100 mila euro di fitto percepito dall’ente Fiera dall’ospedale facciano comodo e che non si ritenga necessaria più la campionaria. Lo si dica chiaramente”.

I rappresentanti del partito d’opposizione in Comune e in Regione annunciano un’interrogazione nei rispettivi Consigli per comprendere quali siano le perdite e i costi dovuti alla mancata organizzazione della Fiera.

“Dove Emiliano mette le mani – hanno incalzato Zullo e Ventola -  c’è distruzione, è come Attila. Faccio alcuni esempi: Punta Perotti, Cittadella della giustizia, Xylella, sanità e ora la Fiera del Levante. Chissà quale sarà il destino della Campionaria. Mi si dirà che le fiere di Milano o Bologna sono di settore e non campionarie, ma allora ci devono spiegare come mai a settembre dello scorso anno, in piena pandemia, la Fiera è stata fatta, con migliaia di euro spesi dalla Regione e 200 espositori con stand più che altro istituzionali. È forse perché c’erano di mezzo le elezioni?”.

 “Emiliano e Decaro – ha attaccato Melchiorre – non sono così bravi come vorrebbero far credere. Bari ha perso in questi anni il controllo della Fiera, ha subito la chiusura della Gazzetta e persino la squadra di calcio è stata acquistata da imprenditori di fuori. La mancata organizzazione della 85esima edizione è una perdita grave anche per l’indotto, se pensiamo a bar, alberghi e ristoranti che non avranno entrate. Ed è grave per la Fiera che perde contatti, imprenditori che programmano i loro investimenti altrove, non avendo avuto alcuna risposta da chi l’amministra”.

Una perdita non solo economica, quindi, ma anche politica secondo Fratelli d’Italia, vista l’assenza del consueto intervento del presidente del Consiglio e dei ministri. “Draghi – aggiunge Melchiorre- sarebbe potuto venire qui a spiegare quali sono gli interventi per il futuro del Mezzogiorno alla luce degli investimenti del Pnrr, ad esempio, ma questo non avverrà, senza che nessuno ci abbia dato una spiegazione, si sia preoccupato di informare i cittadini. Si darebbe potuto scegliere – conclude –anche una formula virtuale, in collegamento”.

In tutto questo si domandano: “Il mondo datoriale e sindacale dov’è? Confindustria, Confartigianato dove sono?”. Tutto tace, sottolineano, mentre le scelte sbagliate sono state fatte a monte, secondo Zullo: “Il centro vaccinale e l’ospedale in Fiera, con tutti i problemi annessi che ha procurato, non dovevano essere fatti qui, per le terapie intensive sarebbe stato sufficiente aggiungere pochi posti letto per ogni ospedale pugliese, senza problemi di spostamenti di personale e pazienti”.

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