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Mercoledì, 22 Marzo 2023
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Maxi concorso per infermieri, al via alla Fiera del Levante l'ultima delle prove: ne servono oltre 4 mila nelle Asl pugliesi

Il bando prevedeva 566 posti ma le piante organiche delle strutture sanitarie necessitano di un numero vicino a quello dei partecipanti. “Tutto si è svolto al meglio", spiega Saverio Andreula, presidente dell’Ordine degli infermieri di Bari

Mercoledì 1 settembre è stato il primo giorno dell’inizio delle prove orali, le ultime, del maxi concorso per infermieri in Puglia. Alla Fiera del Levante si sono presentati i primi 250 candidati su 4 mila 640 arrivati all’ultimo stadio del processo di selezione che, in teoria, dovrebbe far entrare a pieno organico nelle Asl pugliesi 566 nuovi infermieri a tempo indeterminato. Ma il numero previsto nel bando del concorso sarà certamente disatteso e si andrà ben oltre quella cifra.

Sono infatti destinati a essere inseriti negli organici tutti i candidati in graduatoria secondo le stime, vista la carenza stabilita della pianta organica e il numero dei precari con contratti a tempo determinato esistenti, che va oltre quota 4 mila. Carenze acuite dalla pandemia Covid e dalla necessità di reperire personale specializzato nelle corsie degli ospedali e delle altre strutture sanitarie. Sono previste domande su legislazione procedure infermieristiche, informatica e lingua straniera. L’accesso alla Fiera del Levante per presentarsi davanti alla commissione è consentito solo con Green pass, è la prima volta per un concorso pubblico in Italia. Le prove andranno avanti fino al 5 ottobre e i risultati con la graduatoria finale si avranno nelle settimane successive.

 “Tutto si è svolto al meglio - spiega Saverio Andreula, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Bari - auspico che tutti coloro i quali hanno superato le prime due prove, quella pratica e quella scritta, che sono poco più di 4 mila, compongano la graduatoria finale necessaria a tutti i cittadini e al nostro sistema. Ricordo che tanti di loro hanno già prestato servizio, se pur con contratti a tempo determinato, durante la fase acuta della pandemia anche nei reparti Covid. Parliamo di bravi professionisti con un’esperienza importante alle spalle. Il servizio sanitario della Puglia –conclude -  ha bisogno di tutti loro”.

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