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In centinaia a Bari per la protesta contro lo stop al Ddl Zan: "Avete fermato la legge, non fermerete la lotta"

Circa 500 i partecipanti al presidio convocato dal coordinamento Bari Pride, al quale hanno aderito numerose associazioni, lgbtqi+ e non, realtà politiche e cittadini: "La bocciatura una vergogna, ma non riusciranno a fermarci"

In piazza con le bandiere arcobaleno, i volti dipinti e i cartelli per dire che "la lotta non si ferma". Più di 500 persone si sono ritrovate questo pomeriggio in piazza Umberto a Bari, davanti alla sede dell'Università, per protestare contro lo stop al Ddl Zan. Una manifestazione, quella indetta dal coordinamento Bari Pride in contemporanea con altre 43 città italiane, alla quale hanno aderito numerose associazioni, lgbtqi+ e non, e realtà politiche, insieme a tanti cittadini.

"Avete fermato la legge, non fermerete la lotta. Vergogna", si legge sullo striscione che apre la manifestazione. Un altro cartello fa riferimento alle scene di esultanza in Senato dopo l'affossamento della legge: "Non sono solo le mani di chi picchia a essere sporche di sangue ma anche quelle di chi applaude"

"Ci hanno feriti ma non riusciranno a fermarci - ha affermato Leoluca Armigero, portavoce del coordinamento, spiegando le ragioni della manifestazione - vogliamo prendere le distanze da un Parlamento che esulta perché qualcuno è rimasto senza tutele, ma vogliamo anche rivendicare tutto quello che i territori possono fare perché la nostra lotta non cada nel silenzio. È questo il momento per pensare a nuovi servizi e proposte di legge che non si limitino a punire ma che mirino a educare, con coraggio, smontando la cultura patriarcale pezzo dopo pezzo. A Bari persone gay, lesbiche, bisessuali e trans, così come donne e persone disabili, non avranno più paura di camminare a testa alta: questa è una promessa".

E il messaggio del coordinamento è anche rivolto ad amministratori  e istituzioni locali: "Troppo spesso si pensa di poter relegare la legge Zan ad un problema di pochi, una questione di opinione personale: non è così - ha sottolineato Asia Iurlo, anche lei portavoce di Bari Pride - Le persone trans, le persone omosessuali sono sempre esistite e già viviamo in tutte le parti della nostra società. Le discriminazioni di genere pesano su oltre la metà della cittadinanza. Quando si parla di diritti non esistono opinioni: esiste la parte di pochi, di chi gode di privilegi, e la parte di tutte e tutti. Ora chiediamo alle istituzioni e alle amministrazioni locali di mettere in campo strumenti per tutelare nei fatti la comunità LGBTQI+ e dimostrare, una volta per tutte, di essere dalla parte delle persone e non da quella di chi applaude in senato alla regressione del nostro Paese".

(Foto Baritoday e Fb Cgil Bari)

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